giovedì 16 ottobre 2014
La nostra vita nel powerpoint di Renzi
Strana associazione di idee oggi, leggendo della nuova legge di stabilità presentata con l'immancabile powerpoint. Sarà perché dopo sei ore di lezione il cervello entra in uno stato simile alla fermentazione che porta i neuroni a lunghi salti, salti nel vuoto, solitamente, ma ad incocciare talvolta, causalmente, compagni neuroni mai incontrati prima.
Si creano allora collegamenti arditi, in quella politiglia mezzo fermentata, come quel che mi ha portato a pensare a My life in the bush of ghosts, bellissimo album di Eno e Byrne del 1981 (sopra, "Regiment").
Non so bene perché la legge di stabilità mi abbia ricordato quella musica, che non ascoltavo da tanto tempo. Ho ricostruito che il titolo deriva da un romanzo di Amos Tutola. Può essere che quella storia, che vagamente conoscevo pur non avendola letta, o l'effetto straniante della musica, mi comunicano l'angoscia che si prova nel vivere dentro a un powerpoint. Può essere semplicemente che dovrei smettere di mettere sei ore in fila di lezione. Tutto può essere, del resto, nel powerpoint di Renzi.
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