mercoledì 31 dicembre 2014

A Supermarket in Bologna



Attaccare bottone in russo a due ragazze, criticando la scelta dello spumante dolce, e con un anziano signore lettone, alla cassa. E a tutti, auguri! c наступающим! - potrei trascorrere ore appostato tra i banconi, e a scivolare lungo le corsie del Conad di Via Sant'Isaia, aspettando un'altra vittima.

Tornato a casa, ho pensato di rappresentare queste mie sensazioni, abbastanza poetiche, nella forma che si meritano: in versi. Ecco la prima strofa

What thoughts I have of you tonight Dante Alighieri,
for I walked down the sidestreets of Bologna
under the porticos with a headache self-conscious looking at San Luca.
In my hungry fatigue, and shopping for images, I went into the
Conad supermarket, dreaming of your enumerations!
What prosciutto and what penumbras! Immigrants shopping
at night! Aisles full of husbands! Wives waiting in the delicatessen, babies
in the tomatoes! — and you, Pierpaolo Pasolini, what were you doing
down by the wines?


L'adattamento che Allen Ginsberg fece di questi miei versi al caso suo californiano si può trovare qui.

E, "a quello che arriva", insomma, c наступающим!

martedì 30 dicembre 2014

Exit strategy



Il Rettore della mia università, Ivano Dionigi, avrebbe invitato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi per officiare l'apertura dell'anno accademico.

Alcuni anni fa Dionigi aveva invitato, per la medesima funzione, l'allora sindaco Flavio Delbono, anche lui del PD, poco prima che questo fosse costretto a dimettersi per via di alcuni scandali.

Certa gente non impara.

Il mese scorso, il Rettore Dionigi, evidentemente a titolo personale, era "nelle prime file" al comizio conclusivo del candidato del PD alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.

Il Rettore è l'alto custode dell'autonomia della nostra università e dovrebbe agire con maggiore sobrietà, qualità che si può avere, ma non imparare.

Dionigi è agli sgoccioli del suo mandato. Nel PD potrebbe trovare un partito all'altezza delle sue qualità e, auspicabilmente, delle sue aspettative.

mercoledì 17 dicembre 2014

Tornatene nella tua Romagna

Poco fa camminavo per Via Belmeloro e ho sentito la voce di un tipo, visibilmente occupato al telefono, che diceva, "e poi qua c'è Lucio Picci".

Era Carlo Berti, che non vedevo da anni.

Con Carlo, e un'altra trentina di persone, nell'estate tra il secondo e il terzo anno di università viaggiai per un mese in Tanzania. Insieme a Don Tullio Contiero

Ricordo benissimo che le mie discussioni con Don Contiero erano spesso molto accese. Ma, chissà per quale motivo, avevo del tutto rimosso l'aneddoto che segue, e che Carlo mi ha riferito mentre prendevamo caffè. In una occasione, evidentemente durante una di quella litigiose discussioni, Don Contiero mi avrebbe apostrofato:

"Lucio Picci, tornatene nella tua Romagna!"

domenica 14 dicembre 2014

L'implosione di The New Republic



"The New Republic" è imploso, come racconta un lungo pezzo di Ryan Lizza, un insider, sul New Yorker. Una finestra sul giornalismo statunitense contemporaneo. Seleziono due elementi che mi sembrano significativi, e un terzo che mi diverte.

1) Dipendenza dagli inserzionisti.
"Foer had been cheered by the favorable response to an October 9th cover story he wrote arguing that Amazon, which was fighting with the book publisher Hachette, was a monopoly. But on October 27th, three days after the infamous Vidra presentation, Amazon’s ad agency sent T.N.R. an e-mail concerning a campaign for its new political TV show, “Alpha House.” “In light of the cover article about Amazon, Amazon has decided to terminate the Alpha House campaign currently running on The New Republic,” the e-mail said. “Please confirm receipt of this email and that the campaign has been terminated.” It was signed “Team Amazon.”"

2) Incentivi reputazionali.
"“We are not only disruptors and incubators and accelerators,” he said, seemingly mocking the language that Hughes and Vidra often used. “We are also stewards and guardians and trustees.” He went on,“The questions that we must ask ourselves, and that our historians and our children will ask of us, are these: How will what we create compare with what we inherited? Will we add to our tradition or will we subtract from it? Will we enrich it or will we deplete it?”

3) Poesia. Come non provare simpatia per i poveri giornalisti, che si sono dovuti sorbire i powerpoint siliconiani? Alla fine, la fuga deve esser stata una liberazione.

"After Wieseltier resigned, she e-mailed him a poem, inspired by Byron’s “The Destruction of Sennacherib,” that former staffers circulated:

The Siliconian came down like the wolf on the fold,
And his cohorts were gleaming in wireless gold,
Crying Media Company Vertically Integrated!
As all before them they willfully extirpated:
The Back of the Book and the Front and the Middle,
Until all that was left was digital piddle,
And Thought and Word lay dead and cold.
"

sabato 13 dicembre 2014

L'anticorruzione e il governo di pancia



Prevedere da 6 a 10 anni di reclusione per combattere la corruzione è un'ovvia stupidaggine. Come dice Carlo Nordio (all'inizio di questa intervista) "le pene gridate non hanno mai funzionato".

Per i corrotti potremmo anche stabilire la pena di morte sotto tortura, e l'effetto di deterrenza rimarrebbe invariato, perchè in Italia i corrotti quasi sempre la fanno franca.

Le nuove pene si avvicinano a quelle previste dall'articolo n. 290 del Codice penale della Federazione Russa (in quel faro per la lotta alla corruzione, in un caso addirittura si può arrivare ai 15 anni - si veda il comma n. 6).

Un problema complesso come la corruzione, che al tempo stesso è causa e conseguenza di tanti nostri mali, non può essere governato con la pancia. Ma Matteo Renzi forse non sbaglia: l'esempio russo indica che c'è ancora spazio per ulteriori annunci ad effetto.

venerdì 12 dicembre 2014

"La Repubblica" in azione



E' sempre divertente vedere "La Repubblica" in azione. A proposito del lancio dell'astronauta italiana Samantha Cristoforetti: "La serata è invece dedicata alla visione del film "Il sole bianco del deserto", lo stesso che vide Yuri Gagarin la sera prima del volo che lo rese il primo uomo nello spazio." (vedi qui).

Gagarin fece il suo volo nel 1961. Il film è del 1970.

Il film, con sottotitoli in inglese, è qui. Non sia mai che qualcuno tra i lettori desideri autocatapultarsi in orbita. Il film non spiega come si fa, ma se si guarda prima, poi pare che funzioni.

lunedì 8 dicembre 2014

La Sapienza



"[...] il Magnifico Gaudio è uno dei fedelissimi di Frati, e gli intrecci familiari tra i due amici non si contano: entrambi presidi a Medicina, l’ex rettore aveva affidato il figliolo ora indagato al dipartimento del fratello di Gaudio, il cardiologo Carlo. Mentre a Eugenio, suo successore, ha dato in custodia la figlia Paola, diventata ordinaria di Medicina legale con una laurea in Giurisprudenza. Un evento raro, ma alla Sapienza può accadere."

Giulio Cesare lo avrebbe chiamato uno scambio di ostaggi. Quanta sapienza, questi romani.

La Sapienza, lo strano caso del dottorato vinto dal figlio del Rettore. Con il bianchetto, di Emiliano Fittipaldi, L'Espresso, 8 dicembre 2014.

domenica 7 dicembre 2014

Noi Contro la Corruzione



Non potrò essere alla presentazione dell'iniziativa, martedì 16 dicembre a Roma, ma sarò tra i collaboratori.

sabato 6 dicembre 2014

La rotazione della fortuna




Il Sindaco di Roma Marino avrebbe "dato specifiche disposizioni per procedere tempestivamente a un adeguato riordino, a cominciare dagli incarichi apicali di tutte le strutture, proseguendo con l’applicazione del principio della rotazione già avviato da mesi" (da Corriere della Sera - Roma).

Una politica di ricambio ed eventualmente di rotazione nelle amministrazioni pubbliche ha un senso, soprattutto per figure, non necessariamente apicali, che occupano posizioni a rischio - in primis, i responsabili acquisti. Ma può anche essere una stupidaggine. Per esempio, se a ruotare sono i dirigenti onesti, si lasciano le mani libere a eventuali quadri intermedi corrotti.

Insomma, non è che questioni così delicate e complesse si possanno affrontare d'emblée, leggendo i giornali la mattina. Soprattutto quando i giornali ti raccontano che, come sindaco, se una strategia l'avevi non è per così dire che sia emersa con nettezza. Fai un passo indietro, respira profondamente, e prima di rilasciare dichiarazioni fatti consigliare e rifletti. Rifletti.

Si dice tra Renzi e Marino vi sia un contrasto. A me pare invece che tutti e due appartengano alla stessa scuola politica, quella della "Ruota della fortuna": si spera che giri bene.

Corruzione: 1 a 0 per Alberto



Tra Alberto Vannucci (che qui cito in versione pundit) e me esiste una diatriba su quanta corruzione ci sia in Italia. Siamo d'accordo nel dire "tanta", e che si tratta di un problema assai serio per il paese. Problema e, allo stesso tempo, sintomo di altri problemi.

Litighiamo però sul, "ma tanta quanta?" (noi accademici siamo bravissimi nel porci delle domande molto sofisticate). Lui sostiene "ma proprio tanta". Io, capziosamente, faccio presente che non sappiamo misurare la corruzione, e che per passare da quella percepita attraverso l'esposizione mediatica, a una misura affidabile, avremmo necessità di un "modello" sul funzionamento dei media: quale percentuale degli scambi corrotti appaiono sui media? Non ne abbiamo un'idea.

Alberto all'incirca risponde che quel che appare, spesso mostra fenomeni non isolati, ma dalle caratteristiche "sistemiche", e per questo è informativo del livello di corruzione prevalente.

Questa settimana, decisamente, 1 a 0 per Alberto.

martedì 2 dicembre 2014

Corruzione e popolo



Lia mi ha chiesto una foto per la locandina dei seminari sulla corruzione che terrò all'università di Torino in primavera. Mi è venuta in mente questa, che scattai nel 2007 a Maputo. All'incirca recita:

"Il potere e le comodità che attorniano i governanti possono corrompere facilmente gli uomini più solidi. Per questo vogliamo che vivano modestamente e con il popolo. Non rendano quel che ricevono un privilegio o un modo per accumulare beni e distribuire favori."

E' interessante anche perché accomuna corruzione e patronage ("distribuire favori", sempre in cambio di qualcosa), e un'idea di necessaria vicinanza, che potremmo definire psicologica, col popolo.

Per questo motivo, e non per moralismo, è grave l'orologio prezioso al polso di Renzi, e l'estetista settimanale della Moretti.