domenica 11 gennaio 2015

Parigi radiosa



Vidi Parigi per la prima volta pochi giorni dopo l'esplosione di Chernobyl. Solo si parlava della nube radioattiva, da noi. In Francia, invece, sembrava che non esistesse: in un paese così radiosamente nucleare, i media divengono selettivi nel trattare questioni atomiche, che vuol dire, infinitamente piccole.

Arrivai a Parigi al termine di un viaggio in autostop che era durato, ricordo ancora, 29 ore. Fu anche la prima (ed unica) volta in vita mia che dormii nella cuccetta di un camion. Voi avete mai dormito nella cuccetta di un camion? Così, per chiedere.

In Spagna chiamarono "afrancesados", termine molto dispregiativo, i "traditori" che sostennero il re José Bonaparte, fratello di Napoleone. Ma i veri traditori, dell'umanità, erano gli altri, e la Spagna pagò cara la vittoria di quei clerico-reazionari.

Oggi non sono a Parigi. Mi sarebbe piaciuto andarci in autostop, ma chi fa più l'autostop, di questi tempi. E' sempre bello però manifestare in favore dei valori laici repubblicani, dell'illuminismo e della Rivoluzione francese. Così oggi mi sento anch'io molto afrancesado. E in una giornata così, mostra di temperata follia sarebbe non credersi Napoleone, ma soltanto suo fratello.

L'immense manifestation à Paris en images. Le Monde, 11 gennaio 2015.

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