martedì 22 settembre 2015

Un Aiuto per la Coalizione Civica Bologna



Ieri sera ho partecipato alla riunione fondativa della Coalizione Civica Bologna. Siccome quel che segue è un po' tranchant, anticipo: a meno di catastrofi, voterò il loro candidato, per una serie lunga di motivi, ad iniziare da questo: non sono tra quelli che mangiano dalla greppia del PD bolognese, ed è una scelta obbligata, di dignità. Se potrò, darò una mano (forse non me la chiederanno dopo quel che segue). E l'assemblea di ieri è andata bene: tanta gente e una buona atmosfera.

Ha aperto i lavori un signore che non si è presentato. Ho alzato la mano e gli ho chiesto di presentarsi: Avvocato Mario Bovina. Pare che lo conoscessero tutti e che lo dovessi conoscere anch'io. Questo è il punto, insomma, inizio pessimo. Avrei voluto essere didattico con l'Avv. Bovina e spiegargli, se non sei il Papa o Fidel, quando prendi la parola ti presenti. Soprattutto se l'idea è di essere inclusivo. Ma siccome già avevo avuto l'onere del primo intervento dal pubblico della prima assemblea che porterà alla vittoria, mi son taciuto.

Poi ha parlato Mauro Zani. Zani, per sua ammissione, è un "vecchio arnese" della politica. Io, essendo tra quelli che della politica preferiscono gli arnesi vecchi a quelli nuovi, ho tutto sommato apprezzato, se non tutto quel che ha detto, come lo ha detto.

Quel che non ho apprezzato è il riferimento ripetuto ai massimi sistemi. Se vuoi provare a vincere questa missione impossibile (chiamiamo le cose come stanno), stai sul pezzo e parla di Bologna. Dell'ideologia liberista dominante potrà interessare a te e ai tuoi amici del bar (bar del centro, non quelli di periferia dove, secondo Zani, si respira tristezza e abbandono). E non sto dicendo che i discorsi critici sull'ideologia liberista siano sbagliati - migliorabili lo sono, questo si. Dico che devi decidere se vuoi far testimonianza, o se te la vuoi giocare. Io poi vi voto comunque, ma mi piacerebbe divertitmi almeno un po' e giocarmela.

Terminato Zani, uno che ha mestiere, è iniziata una fase delicata. Delicata perchè per candidarsi ci vuole il famoso candidato, e al momento non c'è. Le due donne sul palco sarebbero nomi papabili. Per cui attenzione, mi son detto, e vediamo come se la cavano.

Marina D'Altri ha avuto un ruolo importante nel promuovere il referendum "Articolo 33". Una battaglia sacrosanta e vittoriosa. Ha tutta la mia simpatia. Ha letto un discorso con voce impostata male. Due problemi: il discorso letto, che non era terribile, e la presenza sul palco. Sicuramente migliorabile, ma così come si è presentata, non ce la può fare.

Poi, dopo un video super-multiculturalista, ha parlato Paola Ziccone, ex direttrice del carcere minorile del Pratello. Ha letto meglio, ha sforato ampiamente i tempi, passando per Amartya Sen e non so chi altro, e ha fatto discorsi - per esempio, sulla sicurezza - che se si dovesse trovare a farli con i candidati avversari finirebbe male, e se, ascoltando l'invito di Zani, decidesse di proporli agli avventori di un bar di periferia, finirebbe molto male.

Che fare? (anzi, perché il mio non sembri becero revisionismo: что делать?). Dipende. Se l'idea è di raccontarsela, così va benissimo. Avanti, e comunque avrete il mio voto. Se l'idea è di giocarsela, un po' di professionalità non guasterebbe. Sfrondare i massimi sistemi e stare sul pezzo. Pensare davvero ai bar di periferia, non come vezzo retorico, ma sul serio: andare a sentire che ne pensano, di Amartya Sen e delle idee salottiere della Ziccone sulla sicurezza (salottiere non perché non le condivida eventualmente, ma perché ci si candida per Bologna, dentro a vincoli stringenti, e non, purtroppo e come ci piacerebbe, per il Governo della Galassia).

Secondo, professionalità. Subito una squadra di comunicatori e ghostwriter. Quel che si è visto ieri, Zani a parte, è ampiamente al di sotto dello standard necessario. Se il candidato sarà una delle due donne sul palco, ha bisogno di essere aiutato. Non c'è niente di male: è l'inizio, le persone crescono, e del resto di fronte c'è uno che non cresce più e continua a piangere ogni volta che tocca un argomento commovente (quasi tutti; e non che consideri il pianto maschile inopportuno, ma insomma, un po' di misura). Meglio si può fare: ottimismo e entusiasmo sono leciti.

In alto, la foto di uno sgombro. Cosa c'entra? Zani ha detto "noi faremo il ballo dello sgombero". Non avevo mai sentito questa espressione (si vede che sono forestiero). Mi sono persino chiesto, "ma che c'entra lo sgombro?".

Io ho un problema con le riunioni: non riesco a star fermo e a concentrarmi. E quando i relatori sforano i tempi, poi, mi perdo nell'ampio mare, dove ci sono gli sgombri che ballano.

3 commenti:

  1. la cosa migliore quando si hanno delle critiche propositive è di confrontarle gettandosi nell'agone

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  2. Caro Lucio,
    sono Mario Bovina (siccome non mi sono presentato lunedì, mi presento subito per evitare altri rimbrotti).
    Ho pensato bene se fosse il caso di presentarsi aprendo l'assemblea. Ho deciso di no, non per la convinzione di essere Gesù (e come tale noto ai più), ma perché mi sembrava di attirare su di me un'attenzione destinata ad altro.
    Posso avere sbagliato. Non è cosa grave.
    Quanto alle altre riflessioni qualcosa condivido, qualcosa no.
    Ma il senso di questo intervento è semplice.
    Qui serve una mano. E anche nel darla, cosa che spero farai, ci vorrà la pazienza che ci vuole in tutti i contesti magmatici e in fase di sviluppo.
    Ci vuole anche la capacità di accettare che non tutto quello che si dice o propone sarà vagliato o accolto (spesso non per cattiva volontà, ma anche solo per mancanza di tempo o mezzi).
    L'obiettivo è e resterà uno solo: vincere. E' difficile, ma tutt'altro che impossibile.
    Grazie comunque della passione e anche della ramanzina (che so accettare di buon grado).
    A presto.

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  3. Caro Mario,

    grazie a te per il messaggio, avremo modo di parlarne (non delle presentazioni, ma delle questioni più importanti). Un saluto e a presto

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