
Dispiace per un motivo, che scrivo in fondo.
Dopo quattro mesi di silenzio, ieri il Rettore Ubertini ha parlato. C'è voluta una bufera mediatica per smuoverlo; il problema però non è di comunicazione (anche quello), ma di sostanza.
Ubertini non ha smentito una virgola dei fatti che ho riportato nella lettera ai miei studenti. E non ne ha chiarito nessuno.
In particolare, si è nuovamente rifiutato di raccontare la verità sul caso Lorenzini. Per non chiarire, "il Rettore pronuncia la parola magica: privacy", e "certamente [dei casi] non diamo evidenza pubblica, in futuro valuteremo" (*). Certamente. Vedremo. In futuro.
I valori che Ubertini comunica agli studenti non sono quelli che racconta in conferenza stampa, ma quelli che pratica. Quali: difesa della segretezza; rifiuto di raccontare una verità che, qua dentro, anche le pietre conoscono.
Per proteggere chi?
Perché dispiace. Perché da questa Caporetto, l'Università di Bologna ne esce danneggiata, e non è giusto, per il lavoro di tanti, che spesso è di altissima qualità.
(*) Luigi Ferrarella, "Sanzioni al prof per plagio. Il rettore: "c'è la privacy". Il Corriere della Sera, 28 settembre 2016, pg. 23.
Nel GR di in stamattina si asseriva che inviti a copiare.
RispondiEliminaCosa sostamzialmente diversa dal contenuto della tua lettera.
Così, per giustificare la mia fama di "Precisetti"
Il TGR di oggi, 19:30, chiarisce che cosa "attende" i miei studenti: tra una settimana voteranno e deciderà la maggioranza. Ridaremo valore all'idea che siamo una "comunità di studenti e docenti". Decisioni per me non facili, ma penso che questa sia la strada corretta
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