giovedì 30 aprile 2020
Speriamo che tengano i freni
Ci voleva il coronavirus perché Massimo si decidesse a far qualcosa di utile. Settimane fa ha sistemato le foto di un viaggio di 11 anni fa (la "vuelta" da Sevilla).
Ma sta migliorando: mi invia ora un video del novembre 2015. Da Gondar a Addis Abeba, in bus, con anche crociera sul Lago Tana. Il passaggio del Nilo blu è a 6'50'' (l'iniziale auspicio ai freni è per quello, perché la discesa è impegnativa). E alla fine si canta e si balla.
PS. Primo maggio: Massimo ha addirittura organizzato le foto del viaggio in Etiopia.
E più interessante ancora è la storia suo nonno, che combatté in Etiopia: "per chi fosse interessato a vedere come lo Stato può rovinarti la vita."
lunedì 20 aprile 2020
Il "modello ping-pong", un mese dopo
Oggi sul Corriere della Sera Margherita de Bac, a proposito del numero di infetti da coronavirus che diminuisce, ma molto lentamente, racconta che gli "esperti avevano aspettative più alte".
E in particolare Giovanni Rezza, del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, conferma "che l’attenzione va spostata tra le mura domestiche dove i contatti sono molto ravvicinati e possono caratterizzare «la coda dei casi»."
Esattamente quanto supponevo un mese fa esatto, qui: Il “modello ping-pong”: perché col coronavirus stiamo sbagliando".
Ma l'Italia era accecata dal pensiero del "tutti a casa" come soluzione catartica, e a Roma v'era un encefalogramma piatto, oggi ben condito dal florilegio di task force.
(Task force: se c'è di mezzo un termine in inglese, la fregatura è assicurata: ricordate la spending review? vedi qui e qui).
E in particolare Giovanni Rezza, del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, conferma "che l’attenzione va spostata tra le mura domestiche dove i contatti sono molto ravvicinati e possono caratterizzare «la coda dei casi»."
Esattamente quanto supponevo un mese fa esatto, qui: Il “modello ping-pong”: perché col coronavirus stiamo sbagliando".
Ma l'Italia era accecata dal pensiero del "tutti a casa" come soluzione catartica, e a Roma v'era un encefalogramma piatto, oggi ben condito dal florilegio di task force.
(Task force: se c'è di mezzo un termine in inglese, la fregatura è assicurata: ricordate la spending review? vedi qui e qui).
domenica 19 aprile 2020
Accadono cose
Accadono cose stranissime. Cinque aerei Vueling, da Barcellona, in questo momento sono in fila per atterrare a Fiumicino.
Non so di chi sia la regia, però è un gran film.
giovedì 16 aprile 2020
Nobody ever notices such things
Da qualche decennio mi accompagna il ricordo del furto di una palla, ad opera di Dean Moriarty, che se ne uscì tranquillo dal negozio facendola rimbalzare sul palmo della mano, perché nessuno si accorge mai di queste cose.
Il momento migliore per fuggire senza dar nell'occhio è verso mezzogiorno, e la memoria è una cosa meravigliosa.
"Nothing happened that night; we went to sleep. Everything happened the next day. In the afternoon Dean and I went to downtown Denver for our various chores and to see the travel bureau for a car to New York. On the way home in the late afternoon we started out for Okie Frankie's, up Broadway, where Dean suddenly sauntered into a sports goods store, calmly picked up a softball on the counter, and came out, popping it up and down in his palm. Nobody noticed; nobody ever notices such things. It was a drowsy, hot afternoon. We played catch as we went along. "We'll get a travel-bureau car for sure tomorrow."
Jack Kerouak, On The Road.
sabato 11 aprile 2020
Shifting Involvements
Ho un ufficio mobile, un bureau péripatéticien (il francese nobilita) per leggervi dei bei libri. In Shifting Involvements Albert Hirschman costruisce una teoria dell'impegno pubblico incentrata sul ruolo della "delusione" nel consumo. Vi vede l'origine di un meccanismo endogeno per la creazione di cicli di impegno e disimpegno pubblico, senza certo escludere il ruolo di impulsi esogeni, come le guerre o altre catastrofi.
Ci si chiede come sarà il mondo dopo la pandemia. Chissà che essa non rappresenti uno schock sia esterno, per le sue inevitabili implicazioni macroeconomiche, sia interno: mostrando l'insostenibilità di un modello di consumo, e delle "metapreferenze" ad esso collegato, potrebbe portare a una delusione per così dire retrospettiva. E, per via rafforzata, a una stagione di impegno pubblico.
Albert Hirschman scrive molto bene: nell'ufficio mobile non accetto libri mediocri. Un altro bel libro che vi ho letto è di William Pomeranz, e si intitola "Law and the Russian State. Russia’s Legal Evolution from Peter the Great to Vladimir Putin".
Queste letture sono parte del progetto Rethinking Corruption, che avanza. Avanza peripateticamente, che vuol dire, un po' qui, un po' là: è una presenza shifting, o forse una deriva, cercando di non dar nell'occhio e sempre pronto a fuggire correndo.
domenica 5 aprile 2020
L'odore dei runner al mattino
Stanno usando gli elicotteri per stanare i runner. "alzandosi da differenti verticali" contro "quelli che se ne fregano dei divieti" e "fanno attività sportive correndo o pedalando sfacciatamente in tenuta agonistica a chilometri di distanza da casa".
E a Ferrara il vicesindaco leghista Nicola Lodi "ha dato in pasto ai suoi seguaci su Facebook un video in cui insegue un ‘runner’. Ma si tratta di una persona con degli importanti problemi che corre per vivere" (è da leggere questa squallisissima storia).
Giusto qualche tempo fa in tanti scrivevano una frase che presto diventò un fastidioso cliché:
"Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, non importa che tu sia leone o gazzella, l'importante è che cominci a correre."
Chissà dove sono finite ora, tutte queste gazzelle da tastiera.
sabato 4 aprile 2020
Costi psicologici
Ha decollato dall'aeroporto di Bologna. Ha sorvolato Milano disegnando un grande cuore, che poi, metodicamente, ha inscritto in una specie di pentagramma. Ora, mentre scrivo, apparentemente sta tornando a Bologna.
In tutta evidenza, così non può durare.
PS, 5 aprile. Qui sotto: lo stesso di ieri, oggi. O forse ci stanno irrorando, sistematicamente.
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