Come per tutti i grandi, è più interessante come dicono, più che quel che dicono. Come dice Михалков. Ampio uso di esempi. Storie che si risolvono solo all'ultimo istante, con immagine che rileva l'idea e il significato.
Sul merito. Belle cose dette su Chekov ("come un sentiero nell'erba, che si vede e non si vede"). Cercherò di procurarmi Я шагаю по Москве, del '63, in cui era attore, che per la sua inedita leggerezza fece impazzire la Russia del disgelo. Larisa, che in quegli anni era una ragazzetta sovietica a Minsk, mi dice: "nella mia cameretta c'era la foto di Celentano, e di Михалков"
Poi ho visto Urga, del '92, ambientato in Mongolia.
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