venerdì 16 novembre 2007

Al ladrón de mi bicicleta

kljds


 


Questa è la mia prima poesia in spagnolo, anzi a pensarci bene è la prima poesia che scrivo in vita mia.


L'ho scritta per la classe di spagnolo.


Ci sono un po' di malas palabras, ma la mia ricerca linguistica non può fermarsi davanti alle convenzioni.


E poi scusate, Dante come si esprimeva quando girava tra i rotoli dell'inferno?


 







Al ladrón de mi bicicleta


Que tu cara se transforme en un caballo
Y que el caballo se vaya


Que tu testículo derecho se vuelva en la pelota del partidazo de copa
Y el izquierdo – no creo que lo tienes


Que tus piernas se entrelacen con serpientes
Y que lo serpientes se coman tu polla
Pero la polla – no creo que la tienes


Como te gustan las bicicletas,
Que tu huesos se hagan redundo
Y tu trasero se transforme en el sillin


Que tu cerebro infle los neumáticos
Pero vaya! Te irás desinflado


Que tus brazos se hagan manillar
Y que todo el tiempo te hagan caer


Que tú al final te transformes en ti mismo
Y eso es lo peor que te pueda pasar.

6 commenti:

  1. Mi ricordi Albanese a Su la testa.
    Ma la bici te l'hanno fregata davvero, o è una licenza poetica?

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  2. No, ancora non me l'hanno rubata, l'ho scritta per portarmi avanti

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  3. Me has hecho reir mucho, pronto te convertiras en el maestro de la rima.

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  4. Embeh, questo sforzo poetico ti ha lasciato esausto? Qui non scrivi più niente d'altro?

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  5. sono sommerso dal lavoro. sai che non ci sono abituato e quando accade perdo il controllo di tutto, persino del mio blog

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  6. a me ricorda un po' cecco angiolieri e un po' iacopone da todi: "o segnor per cortesia, manname la malsania..."

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