Deve esserci un collegamento tra questi due fatti, per dare un senso al tutto.
"A Mexican diplomat was fired after a video-surveillance tape showed him stealing BlackBerrys belonging to White House officials at a meeting in New Orleans."
"13 suspected sorcerers, accused of stealing or shrinking penises, were arrested in Congo after panic over penis thievery triggered a series of attempted lynchings. “It's real,” said Kinshasa merchant Alain Kalala. “Just yesterday here, there was a man who was a victim. We saw. What was left was tiny.
Weekly Review, 29 aprile 2008, Harper's Magazine
Affascinante.
Prima delle elezioni obbliga Rajoy a fare le scarpe a Gallardon.
Poi, ad elezioni perse, Esperanza Aguirre fa sparare ai suoi media (Catena Cope - conferenza episcopale, e Tele Madrid), con tiro ad alzo a zero, perché Rajoy si faccia da parte.
Rajoy, che non è gallego per nulla, la prende vagamente sul personale. Praticamente le toglie la parola.
La Aguirre non esclude di presentarsi al congresso: "Mi decisión de no presentarme no es inamovible ni inquebrantable".
Il vecchio Fraga, fondatore del PP e protettore di Gallardon, della signora dice: "debe callarse de una vez y he dicho ya lo que tenía que decir".
Rajoy esagera: "Si alguien se quiere ir al partido liberal, que se vaya"
La Aguirre fa l'offesa: "No me puedo creer que el presidente de mi partido quiera echarme a mí del PP. Pero todos los medios de comunicación interpretaron lo contrario. Quizás sería muy bueno que lo aclarara"
Il portavoce di Rajoy fa marcia indietro: "A Mariano Rajoy jamás se le ha ocurrido que Esperanza Aguirre tenga que abandonar el PP. Es un gran activo del partido, no se refería a ella".
Can it get any better than this?
Il PSOE ride, con un fotomontaggio del camarote dei fratelli Marx. La Aguirre è quella a destra.
In questa spiaggia per la prima volta riuscii a stare in piedi sulla tavola. Mi ritenni soddisfatto e non feci altri progressi. Il pontile appartiene allo Scripps Institute of Oceanography, un centro di ricerca molto prestigioso.
Io, Brian, Alberto, Beatriz, Miriam. Abbiamo finito di lavorare. Lavoro? Vado a fare un giro a UCSD
Sun God
Questo è il Sun God. Mi è sempre piaciuto molto.
Motel California
Mi dissero, il dipartimento di economia somiglia un pò a un motel, con tutte le porte degli uffici sul balcone. Here it is.
Questa era la porta del mio ufficio quando ero qua. Lo dividevo con Joao e con un orientale che io chiamavo Gin Tonic. Un giorno, era il primo aprile e aveva orario di ricevimento studenti, mise sulla porta un cartello: "Il ricevimento studenti è annullato a causa della morte dell'assistente". Era un tipo strano.
I Nobel veri
Questo signore ha vinto il premio Nobel per l'economia nel 2003. Non ha nessuna vignetta appesa alla sua porta. Gli uomini veri...
Questo era il mio relatore di tesi. Anche lui ha vinto il premio Nobel nel 2003. Anche lui non ha vignette appese alla porta.
Anch'io sulla mia porta non appendo mai nulla, ma non sono sicuro che questo mi farà vincere il Nobel.
Starship Enterprise
Questa è la biblioteca, soprannominata "Starship Enterprise"
Attenti, fanno le multe anche il sabato.
Il campus è cambiato molto. Per esempio, hanno ampliato il Price Center. Nella parte nuova, hanno scritto delle massime sui pavimenti.
Forse Warhol stava prevedendo l'invenzione dei blog. Un blog dà 15 minuti di celebrità? Il mio , no.
Ecco il Price Center. Negozio di libri e tanto altro. Ma a me non piaceva molto, io andavo al Grove Café che era più cool.
Questo è il Grove Café. Vi ho lasciati tanti soldi in cappuccini e soup of the day. Qui sembro un pò tinco perché è un autoscatto, mentre aspettavo Guido. E' che il sabato chiude alle due, c'ero solo io.
Ecco Guido. Non è cambiato. Quasi in nessun senso.
Downtown, Hillcrest, India street. Big night out. Con Suzanne, Guido e Tony.
Le vignette appese sulla porta dei prof. universitari formano un genere letterario particolare, che meriterebbe studi ulteriori, o assistenza specialistica.
Interno di Luciomobile. Tanto per chiosare.
Ho impiegato una settimana, ma infine sono arrivato dove dovevo arrivare. Le palme di La Jolla.
Tanta strada, e poi... non si riesce ad andare dove davvero si vorrebbe.
Sei giorni a piedi, ecco dove non andrò, dal 4 al 9 luglio.
Confermo: l'Abkhazia ha spiagge sub-tropicali stupende. Ormai è diventata un'ossessione.
Dato che l'aereo che fu di Shevardnadze (ედუარდ შევარდნაძე in georgiano: il gerogiano ancora mancava) è parcheggiato inutilizzato all'aeroporto di Sukhumi, magari mi faccio venire a prendere e a riportare. Con rotazione di equipaggio.
"Soviet-era vacations in the pristine mountains and on the balmy beaches of Abkhazia are still a fresh memory for many Russians. Soviet leaders such as Stalin and Khrushchev vacationed in private dachas here, and many Russians feel a fond entitlement to this strip of fertile, subtropical land where the Caucasus Mountains slip off to the Black Sea."
Abkhazia at the center of turf battle, Megan K. Stack, The Los Angeles Times, 17 aprile 2008
e:
Photo gallery
E grande quasi quattro volte. Va a GPL. E soprattutto, a Venice Beach la Popemobile non ci arriverà mai.
Ps. La notizia relativa alla decisione Russia riguardo gli enclavi georgiani è oggi in prima pagina de El Pais (vedi qui.
Certo vi è un motivo per l'interesse: la Spagna non ha riconosciuto il Kosovo e per ovvi motivi è sensibile al tema dell'"autodeterminazione".
Ma andiamo a vedere che cosa il principale quotidiano italiano, la Repubblica della Sera (esce in due versioni con nomi leggermente distinti per questioni di marketing) racconta del mondo agli italiani.
Un telescopio puntato sull'ombelico.
Luxuria non è stata eletta. E allora?
Ecco i primi passi per il riconoscimento di Abkhazia e Ossezia del Sud.
"В этих целях поручено взаимодействовать с фактическими органами власти Абхазии и Южной Осетии, включая организацию сотрудничества в торгово-экономической, социальной, научно-технической областях, в сфере информации, культуры и образования, в том числе с привлечением регионов России"
E' un significativo primo riconoscimento dell'e "autorità di fatto" in quei due enclavi.
Nella foto: una spiaggia dell'Abkhazia. Non penso che sia così bella, ma col nome che si ritrova, un'immagine esotica è appropriata.
Россия защитит права россиян в Абхазии и Южной Осетии, Вести, 16 aprile 2008
E' interessante l'idea della rotazione dell'equipaggio:
[...] "L'equipaggio, scelto tra quanti si sono distinti per professionalità e impegno nel corso della loro carriera, cambia per ogni viaggio apostolico, ad eccezione dei coordinatori, per estendere a più persone possibili il privilegio di accompagnare Sua Santità. " [...] (comunicato stampa Alitalia, 12 aprile 2008.)
A ben guardare, anche gli autobus che sto prendendo in questi giorni hanno sempre un autista diverso.
“Todo tiempo futuro tiene que ser mejor”. Lo disse Julio Antonio Mella, il fondatore del Partita Comunista Cubano. Bello, in questa foto di Tina Modotti.
Bello anche il blog che sto leggendo, Generación Y, di Yoani Sánchez, una giovane filologa cubana. Ha appena ricevuto il Premios Ortega y Gasset di giornalismo.
Ora sta cercando di ottenere il permesso per andare in Spagna a ritirarlo.
Aggiunge Yoani: "Nosotros saltamos, cruzamos, salimos o nos vamos; pero viajar es demasiado poco cuando de brincar la insularidad se trata. Incluso, la ansiada autorización que necesito es conocida como “permiso de salida” y lleva en sí el sonido de cerrojos que se abren."
Salir o viajar.
Buena suerte!
Ha chiuso il NuWilshire. Bell'esempio di Art Decò, costruito nel 1931.
C'erano le inferriate davanti. Vi avevo visto un film di Michael Moore, anni fa. Faranno uno spazio "commerciale" - più commerciale di un cinema per liberal urbanites, almeno. Le città si trasformano, nulla rimane uguale.
NuWilshire to close, LAobserved, 29 ottobre 2007.
Sopra le croci, quell'aria da Coney Island californiana del pontile di Santa Monica. Con la ruota che gira.
La mattina presto di ogni domenica piantano le croci sulla spiaggia. La sera le tolgono.
E' Arlington West, dedicato ai 4000 soldati morti in Iraq
E alle centinaia di migliaia di vittime irachene.
Mi mandano un turco, che lavora con un inglese, e insieme adottano il metodo di un russo. Da italiano, mi dico, manca solo il francese e il tedesco e la barzelletta è perfetta.
Noia. Se fossi veramente una persona libera, adesso lo guarderei dritto negli occhi e gli direi: "Sono le 17 in punto del martedì. Secondo il regolamento aziendale, devo scendere al bar a bere cinque birre di fila per affrontare la gara di rutti settimanale. Hanno scoperto che fa molto esprit de corps. Mi scuso".
Invece ascolto. Ma ogni nuvola ha un bordo d'argento, e grazie al turco scopro un'altra incredibile teoria sovietica dirottata dal capitalismo.
Генрих Саулович Альтшуллер nel '48 scrisse una lettera a Stalin con aspre critiche riguardo alla situazione dell'attività inventiva nell'URSS. Due anni dopo era in un gulag. Già questa propensione alle lettere inopportune me lo fa sentire vicino.
La sua grande teoria è la Теория решения изобретательских задач (Teoria per la Soluzione dei Problemi Inventivi).
Sostiene che tutti i processi inventivi hanno delle regole in comune. La leggerò, dopo la gara del martedì.
Apro il sito de EL PAIS, in stato abbastanza confusionale, che ieri sera ha avuto inizio la Feria de Abril (il video del Alumbrado).
Il titolo di apertura è:
"La Liga del Norte llama a las armas si no se cambian las papeletas"
I due neuroni rapidamente fanno scanning di tutte le situazioni di crisi, dal vicino al lontano. C'e' una organizzazione siffatta nei Paesi Baschi? Crisi Venezuela-Colombia collegata alle FARC? Il nord del Tibet?
Prosegue l'articolo. Aiuto. Come si dice in questi casi, devo ricordarmi di bere di meno. O di più
"Insurrección de la Liga del Norte, los socios padanos de Silvio Berlusconi, contra las papeletas electorales. En su opinión, el formato llama a engaño y favorece el tongo. "¡Cambien las papeletas o empuñaremos los fusiles contra la canalla romana!", truena el líder del norte, Umberto Bossi. Walter Veltroni, secretario general del Partido Democrático, se indigna: "Las papeletas las hicieron ellos. Están nerviosos, tienen miedo de perder". Berlusconi dispara: "Bossi tiene la salud que tiene" (sufrió un ataque cerebral)".
(...)
La Liga del Norte llama a las armas si no se cambian las papeletas, Miguel Mora, El País, 8 aprile 2008.
Ho prodotto il mio microcuento per la classe di spagnolo. Non lo ha capito nessuno, ma a me pare molto bello. Si intitola:
Micropesadilla
En aquel momento, sus ilusiones se acabaron.
C'e' anche un prima e un dopo, una premessa e una conclusione che spiegano tutto. Ecco tutta la storia:
Había soñado con un lugar hermoso donde estaban el y sus amigos, la frescura y la alegría…. pero cuando despertó, el dinosaurio todavía estaba allí.
Atrapado por el maldito microcuento, no conseguía librarse de este antiguo desafío.
Insomma, e' un esercizio di metaletteratura, che ingloba Monteroso (la parte sottolineata, vedi qui) e che finalmente spiega, senza possibilita' di appello, il suo dinosauro. Trasformando quel microcuento in se stesso, insomma dinosaurizzando il dinosauro, e neutralizzandolo con se stesso...
A me la metaletteratura non piace troppo: mi pare un'arte un po' masturbatoria. Ma qui, caro pubblico, la metaletteratura la si e' rivoltata come un calzino. Arte, arte, arte.
Nella classe di spagnolo abbiamo analizzato il microcuento più famoso, el dinosauro di Augusto Monterroso
Cuando despertó, el dinosaurio todavía estaba allí
(Escúchalo en la voz de su autor, Augusto Monterroso..) (esperienza imperdibile).
Le interpretazioni si sono sprecate. Che cosa significa? Cosa viene prima, e cosa viene dopo? Soprattutto: che cos'è il dinosauro?
Sempre sono stato un fautore della letteratura portatile. Questa letteratura però è così piccola che non si riesce a prendere in mano.
Per la classe di lunedì dovrò scrivere la mia opera, con un prima e con un dopo.
Voi segnerete, come fece Napoleone, a Waterloo
Una volta una persona mi disse: "In Italia ci sono solo due culture organizzative: quella dell'esercito, e quella della chiesa".
D'accordo, l'incapacità di creare organizzazioni guidate con uno stile di leadership maturo e partecipativo, per esempio, è un grande limite per il paese.
Guardando il video di questo manager Telecom Italia, mi rendo conto che che anche su questo dovro' pensarci sopra. Forse meglio non avventurarsi in luoghi non familiari. Come la forestiera Waterloo, dove Napoleone segnò, e dagli spalti lo applaudirono, a Waterloo.
ps. Youtube ha tolto il video. Per il momento, è ancora qui.
(via Claudio Caprara).
Sono molto belle queste dichiarazioni di Berlusconi, fanno simpatia.
Claudio si interroga sull'uso della rete in questa campagna elettorale in Italia. La tesi è che si potrebbe fare di più.
Tra la politica e il situazionismo si colloca un bel gesto della campagna elettorale del 1996, quella della "riscossa": l'"Appello a chi ci governerà" di un giovane italiano del sud. Cancello il nome di chi volontariamente si prestò a firmarlo (l'avevo scritto io, che in quella campagna ero Sua Inutilità il "Coordinatore della campagna elettorale su Internet dell'Ulivo".
All'appello, Prodi rispose immediatamante. Tutto era già pensato: gli altri candidati - Berlusconi e Bossi, che correva da solo - avrebbero ignorato uno sconosciuto siciliano emigrato. Era gia' scritta anche la risposta di Prodi che, come Berlusconi, di nuove tecnologie non capisce assolutamente nulla.
Manipolazione, certo. Del resto i militari americani si pongono il problema (come minimo) di pagare i blogger dal fronte iracheno (vedi Wired del 31 marzo).
Il potere, detenuto o desiderato, è anche questo. Voglio dire che nel '94, nel nulla di allora, eravamo nel centro del problema, seppur in quel modo un pò situazionista che ci e' congeniale.
La "presentatrice" del comizio di chiusura a Roma, mi pare Miriam Mafai, lesse la lettera e la risposta di Prodi. Casualmente, in piazza era presente il fratello dello studente siciliano. Tutto da noi è strapaesano e tutto, a suo modo, va sempre in vacca, ed è dolce così.
ps. Miracolo di archive.org: ecco la risposta dell'Ulivo. A firma Prodi & Veltroni. Due piccioni con un picci.
La lettera di X Y agli Italiani sulla rete
Date: 15 Apr 1996 21:24:12 GMT From: *@* Subject: APPELLO A CHI CI GOVERNERA' Message-ID: <4kueps$jg5@sirio.cineca.it>
----------------------------------------------------------------------- APPELLO A CHI CI GOVERNERA' ----------------------------------------------------------------------- Diffondi a chi conosci. Se vuoi aderire all'appello, invia a: x@x.edu un messaggio con scritto "aderisco ". Oppure aderisci via web, http://x.edu -----------------------------------------------------------------------
Mi chiamo X Y, sono di Catania. Vivo a New York, dove studio alla X University. Quest'anno per votare viaggero' 10mila kilometri. Vorrei che il mio voto avesse un senso. Vorrei pensare, per esempio, che quando tornero' in Italia per lavorare, trovero' un paese moderno, che sa cogliere le sfide dell'oggi. Vorrei anche sperare che le reti telematiche possano servire al Sud per risollevarsi e per ritrovare un ruolo in Italia. Per questo propogno a tutti un gioco, ma un gioco serio. Raccogliamo firme per una petizione da mandare al Polo e all'Ulivo, e chiediamo un loro impegno solenne in favore dello sviluppo intelligente delle reti telematiche. Se non ci rispondono, amen, vorra' dire che i loro WEB e parafernalia telematici sono delle vetrine e basta. Se raccogliamo tante firme molto in fretta, pero', magari qualcosa viene fuori. Se rispondono, poi magari gli potremo presentare il conto. Se non viene fuori nulla, vorra' dire che forse potevo risparmiarmi il biglietto..... in ogni caso avremo imparato qualcosa.
L'appello l'ho scritto io, sicuramente si poteva fare di meglio, ma il tempo era poco. Diffondete questo messaggio dappertutto, agli amici, su Usenet, e aderite in massa! Io spediro' al piu' presto agli indirizzi telematici di Polo e Ulivo l'appello con le adesioni, e informero' la rete di quel che verra' fuori. Continuero' a raccogliere firme sino a venerdi', e continuero' a tempestare Polo&Ulivo delle adesioni aggiornate.
Forza, vediamo in quanti siamo!
Ciao,
-- X Y
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Appello al Polo delle Liberta' e alla Coalizione dell'Ulivo.
Noi italiani di Internet chiediamo al Polo delle liberta' e all'Ulivo di prendere posizione decisa e inequivocabile, e un solenne impegno verso il Paese, perche' in caso di vittoria alle prossime elezioni del 21 aprile si adoperino:
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Tanta commozione, e gran parte del pubblico ha reagito alla mia decisione di riaccendere le stelle.
Del resto, già Gerardo Digeo affermava: "Son sensibles al tacto las estrellas / No sé escribir a máquina sin ellas".
(Non a máquina , ma al computer avrebbe scritto oggi, intendendo il proprio blog)
E Rafael Alberti, nel suo Marinero in terra, sotto alla stella metteva l'ancora e sopra, a significare molto, il vento:
¡Oh mi voz condecorada con la insignia marinera:sobre el corazón un anclay sobre el ancla una estrellay sobre la estrella el vientoy sobre el viento la vela!
Ma il nostro Marinetti preventivamente ordinava, "ai grandi poeti incendiari, fratelli miei futuristi! ": Uccidiamo il chiaro di Luna!.
E non vi è appello: la luna sì che noi dobbiamo spegnere. Ecco il dilemma nostro: potremo nella nostra vita, mentre odiamo la luna, salvare le stelle?