lunedì 5 novembre 2012

Giovannini Bling-Bling


Antefatto: quasi due anni orsono si chiuse l'ISAE, che aveva un modello econometrico, e i dipendenti passarono all'ISTAT. L'ISTAT ha deciso di rifare un nuovo modello, con l'aiuto esterno di alcune persone che conosco e che stimo. Un bel modello strutturale d'antan (cos'è un modello strutturale).

Oggi l'ISTAT inizia a pubblicare le sue previsioni: ecco qui.

Che enorme stupidaggine. Per un verso, le priorità erano altre. Che ciascuno faccia il suo mestiere: l'ISTAT deve produrre statistiche e non ne produce abbastanza. Non sappiamo abbastanza del funzionamento dell'amministrazione pubblica, per esempio. Le statistiche giudiziarie a disposizione sono del tutto inadeguate per informare un dibattito serio sulla giustizia. Eccetera. Si dirà, i nuovi assunti erano economisti. Bene, potevano essere impegnati per l'analisi di dati esistenti e attualmente sotto utilizzati.

Inoltre, in una situazione di diffusa "innumeracy", si genera confusione: che cosa saranno per il pubblico le previsioni dell'ISTAT? previsioni "autentiche", "col timbro", e migliori delle altre? E se il pubblico capirà che sono previsioni come le altre, non si intaccherà anche la credibilità delle statistiche? Opinione l'una, opinione l'altra, no?

Enrico Giovannini, il presidente dell'Istat, grazie a questa operazione acquisterà maggiore esposizione mediatica. Lui forse ne beneficerà, il Paese no.

Forse però la confusione sui dati è proprio quel che vogliamo: diciamo un miliardo per dire molto, e per esprimere esattamente la stessa quantità potremmo riferci al fantastilione di Topolino. I numeri sono quantità retoriche, che solo per un istante ci distolgono da quel che veramente ci interessa: l'arabesco, che in Italia è, per dirla con Flaiano, la strada più diretta tra A e B.

Nessun commento:

Posta un commento