mercoledì 28 dicembre 2016
Misure ragionevoli
Il numero di pagine lette in un anno, che Anobii comunica, è misura idonea della salute mentale: più leggo e meglio sto. Un'idea che di per sé può apparire leggermente squilibrata; ma si consideri che viviamo in un'epoca portata alle quantificazioni. Inoltre, se usati in modo compulsivo, i numeri divengon cabala, esoterici e mistici, e tortuosamente si trasformano in non-numeri e si annullano. E' un meccanismo ben congegnato.
Il 2016 è stato un anno di scarse letture, con tutte le conseguenze del caso. Almeno, ieri sera ho terminato Anna Karenina di Tolstoj.
In Guerra e pace mi aveva fatto riflettere una concezione della storia che mi era parsa orientale. In Anna Karenina colpisce ovviamente Anna, che forse si può definire una figura femminista. Poi c'è Levin, che filosofeggia, e mi pare che faccia il paio con Andrei di "Guerra e pace". C'è Stiva, che si diverte, e ovviamente Vronski, che a mio avviso non ne esce così male.
E si incontrano tante riflessioni sulle condizioni materiali di una società estremamente diseguale che produsse quel secolo incredibile di letteratura russa, da Pushkin in poi. Anche per questo, ci vorrebbe più tempo, per approfondire e per capire meglio, ma se leggo in russo procedo lentamente, e se il numero delle pagine quest'anno è stato modesto, è anche per questo intoppo - ho letto anche Oblomov di Goncharov.
Nel 2017, per raggiungere un livello certificato di sanità mentale più elevato, mi concentrerò su lingue in cui sono in grado di procedere speditamente. La cabala va aiutata, e per questo basta essere ragionevoli, e io lo sono, come il numero di pagine che ho letto tre anni fa ha ampiamente dimostrato.
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