martedì 20 dicembre 2011

Ridicole vanità


Neolaureato, ero seduto di fianco al Bettini nel piazzale delle torri di Kenzo a Bologna, in quei tempi adibito a svacco estivo. Davanti a noi una birra e, oltre, un simpatico prof. di Scienze Politiche che bazzicai per una stagione. Lo presentai al Bettini, che faceva non so che lavoretto di raccolta di carta straccia. "Ah! Ma io ti conosco!" esclamò. "Ho trovato un pacco dei tuoi libri nella carta da macero!"

Ci rise sopra, tutti ridemmo molto, ma si vedeva che in fondo ci era rimasto male. Il proprio lavoro, al macero. Ridicole vanità.

Io vorrei sapere chi sono quei dieci disgraziati che vendono usata e chiaramente sottoprezzo, per quel che vale, la mia opera.

E' un classico e dovrebbe stare in vetrinetta, di fianco alle foto della comunione e del matrimonio, o vicino ai classici suoi pari - Dante, Shakespeare, Cervantes - o comunque all'opera, come cuneo sotto un tavolo antico e prezioso, ma claudicante e bisognoso di supporto.

2 commenti:

  1. Ma non sei contento di avere avuto almeno 10 lettori? :)

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  2. Caro G*,. questo in effetti mi affiancherebbe al Manzoni, un altro classico, che anche lui aveva i famosi 10 lettori.. grazie, un raggio di sole.

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