lunedì 24 settembre 2012
Contro la settimana internazionale del libro
Molti amici di Facebook scrivono:
"Prendi il libro più vicino a te, giralo a pagina 52 e posta la quinta frase (da punto a punto) come tuo status".
Ed eccoci, dappertutto, contenuti da pagina 52. Mi oppongo, e mi opporrò a qualsiasi iniziativa che discrimini la letteratura portatile. Letteratura che, come è noto, al massimo arriva a pagina ventisette.
domenica 23 settembre 2012
:-)
La storia del primo emoticon, che questa settimana compie 30 anni.
sabato 22 settembre 2012
Non mi chiama più nessuno
Massimo mi invia questo video. Se dovessi disegnare una politica industriale per l'Italia, e decidere su cosa puntare, penserei all'unione di meccanica e elettronica. Embedded systems, se vogliamo il termine aulico. Tra gli strumenti, un ruolo importante avrebbero le gare: se sei il primo a creare un serpente che si arrampica su un palo di tot metri, ti pago tot. Modello, il DARPA Grand Challenge.
Ormai non mi chiama più nessuno, in parte perché ho mandato affanculo troppa gente. Questo mi dà tempo per leggere le opere veramente importanti, come Locus Solus (qui), o Walden, che sto leggendo ora. La libertà è una gran cosa.
Un anno fa mi chiamò P*. E' una persona che stimo ed eravamo insieme in Città Invisibile. Ora bazzica il PD e il settembre scorso mi invitò a quel che credevo fosse una Festa dell'Unità tematica, sull'innovazione, a Venezia. Che bello che vado a Venezia, pensai: un po' di cucina e un'ombra di bianco. Macchè. Mestre Marghera, parco industriale (direttore: un improbabile visionario de noatri, rottamato PD, da appendere non dico per cosa). Impiegai mezz'ora per trovare la sala, che nessuno si era premurato di mettere dei cartelli.
Solo un demente poteva organizzare una cosa del genere senza coglierne la potenziale genialità letteraria.
Escludendo due deputati, tra i quali Vincenzo Vita, vecchia cariatide tecnologica (nel PD, ci sono i tromboni e gli e-tromboni, che sono i tromboni che fan finta di interessarsi all'innovazione tecnologica, e sono di una beata ignoranza che fa tenerezza), e 4 o cinque relatori, un paio di entourage/portaborse, mi pare che non ci fosse pubblico. Ho pensato, P*, tu sei una persona intelligente, ma perché ti sei bevuto il cervello sino a questo punto?
Qualche mese fa mi invitò P** (anche lui, ex Città Invisibile), che è un'altra persona intelligente e che stimo. Lo dico seriamente, e per questo sia P* che P** riceveranno segnalazione di questo mio ponderato scritto, perché possano insultarmi se credono. Comune di Bologna, tema, la democrazia partecipativa o qualcosa del genere. Interventi fiume di politicanti che si parlano addosso. Mazza, a un certo punto Mazza, che ci ha amMazzati. Mi stavo per addormentare e ho evitato solo per solidarietà con lo scarso e incauto pubblico. Caro P**, quando faremo rispettare i tempi degli interventi? Quando inizieremo ad insultare chi dimostra di non aver nessun rispetto per il pubblico? Quando inizieremo a dare qualche ceffone (rieducativo)? Detto da un nonviolento, ma da un nonviolento esasperato.
P*, P**, quando inizierete, voi che siete il meglio, e che se no vi ignorerei, a fare la rivoluzione? Per prepararvi, ho qualche lettura da proporvi. Walden, iniziate con quello. E iniziate a mandare a quel paese le cattive compagnie che frequentate. Nel mentre, non invitatemi più, per favore.
mercoledì 19 settembre 2012
Santiago Carrillo / 2
Il 23 febbraio 1981 tre deputati non si nascosero sotto ai banchi, ma rimasero in piedi al loro posto, quando i militari della Giardia Civil, guidati dal golpista Antonio Tejero, entrarono e spararono al soffitto del Congresso dei Deputati. Uno di questi era Santiago Carrillo.
martedì 18 settembre 2012
Santiago Carrillo
(Santiago Carrillo, de la Comissió Executiva de les Joventuts Socialistes Unificades, a primera fila d'una manifestació a Madrid el 1936)
Sempre a Santiago Carrillo la destra rinfacciò i fatti di Paracuellos. Aveva allora 22 anni. Senza la sua intelligenza politica la transizione spagnola forse non ci sarebbe stata.
E' morto, aveva 93 anni.
"Cuando la vanguardia franquista llegó a 200 metros de la cárcel Modelo, la junta decidió sacar de ella a todos los militares presos. Un convoy de autocares les trasladó fuera de Madrid y fueron asesinados en Paracuellos del Jarama. En días posteriores hubo otras sacas de presos, fusilados a su vez en Torrejón de Ardoz. A posteriori, el régimen franquista hizo responsable de estos hechos a Carrillo, que en vida nunca dio demasiadas explicaciones de este grave episodio, limitándose a negar su responsabilidad en matanzas que atribuyó a “grupos incontrolados”. Reconoció no haber intentado tampoco ninguna indagación, argumentando que los agobiantes problemas de la defensa de la capital “nos tenían cogidos por el cuello a todos”, según ha dejado escrito en sus memorias. “No trato de justificarme ni de buscar atenuantes. En noviembre de 1936 yo, Miaja, toda la Junta de Defensa nos encontramos en medio de una situación difícilmente controlable y no conseguimos controlarla en muchos aspectos”.
, El País, 18 settembre 2012.
E-cioccolatai
E' noto che non mi sta simpatico e che da sempre lo considero un impresentabile. Ma il PD bolognese non mi ascoltò, e si sa come andò a finire: molto male.
Ora Flavio Delbono si accorge che in quel che fu il sito ufficiale della sua campagna elettorale (si veda qui: http://flaviodelbono.wordpress.com/), "Il suo nome, spezzoni della sua biografia e le sue foto sono associate a link come www.buscotravesti.es o Hermaphrodite Channel" (La Repubblica, cronaca di Bologna).
In effetti, una verifica con il servizio "whois" indica che il dominio Internet flaviodelbono.it sarebbe in mano a degli squallidi opportunisti: Delbono, pare di capire, lo avrebbe lasciato "scadere".
La Repubblica ci informa inoltre che "anche il sito di Sergio Cofferati, abbandonato dopo la campagna elettorale, fu invaso dalle pubblicità appena scaduto il dominio".
Ecco l'idea che la nostra classe politica ha di quelle che 20 anni orsono chiamavamo le "nuove" tecnologie di Internet: vetrina e specchietto per le allodole, da dimenticare il giorno dopo l'avvenuta elezione, e comunque da utilizzare al di fuori di qualunque ragionamento maturo e compiuto.
E-cioccolatai, ma non necessariamente noiosi: riferisce La Repubblica che, secondo l'ex sito ufficiale della campagna elettorale di Flavio Delbono, egli "dichiarerebbe di esser membro della Hermafrodite Chat". Beh, dai.
venerdì 14 settembre 2012
El loco solo
Già da qualche giorno ho terminato di leggere Locus Solus di Raymond Roussel.
Secondo certuni, se ci fosse più partecipazione politica il Paese potrebbe uscire dall'impasse. Oh stolti ingenui! E' vero il contrario: quando la smetterete di arabescare la mia bacheca di Facebook con le vostre futili osservazioni su Monti e Fornero, Bersani e Renzi (as if it mattered), e inizierete a leggere, con me, i capolavori della letteratura improbabile, allora sì che si creerà un clima, allora sì che faremo dei passi in avanti: ci siederemo intorno a un tavolo e decideremo tutto il necessario. Nel tempo che ci vuole per bere un caffè.
Raymond Roussel fu un pazzo solitario, uno scrittore poco letto e, in molti sensi, improbabile. Raccolgo tre buoni riferimenti per chi desideri tastare la sua traiettoria vitale, dall'opulente eccentricità della gioventù sino all'overdose di barbiturici in una stanza d'albergo a Palermo: qui, qui e qui. Michel Foucault gli dedicò una delle sue prime opere.
Locus Solus è un libro d'una follia ripetivamente barocca. Lo dovreste leggere, se davvero avete a cuore le sorti di questo Paese. In italiano non si trova piu: l'edizione Einaudi del 1982 è esaurita: anche la casta degli editori si oppone alla soluzione dei nostri problemi.
La versione digitale, in francese, è disponibile gratuitamente: Internet ci salverà.
mercoledì 12 settembre 2012
Scavalcando valli
L'anno scorso pensavo di aver inaugurato una nuova formula escursionistica, che avevo chiamato "il raid di settembre". Ma io sono un entusiasta e con facilità mi faccio tante idee che poi cambio sveltamente. Quest'anno, allora, ho scelto una riposante traversata di un giorno e mezzo, dalla stazione di Vernio sino a quella di Porretta Terme. Barando, che l'ultimo tratto era servito dal bus.
A "star bassi", lontano dal crinale, alla fine si fatica di più perché ad ogni passaggio di valle si deve scendere giù sino al torrente: più di duemila metri di dislivello.
A forza di incontrare delle "maestà" prima o poi mi convertirò, anche se non mi è ben chiaro a cosa.
Nel mio procedere militare mi è caro il concetto di "live off the land": un tecnicismo per dire che le mie sono escursioni di rapina.
Mele, more... quel che capita. Attendo che un'anima buona mi insegni a tirare il collo alle galline...
...per poi rapidamente scappare, dopo il brigantaggio, in alto, al sicuro.
Magari, per trovare rifugio a Chiapporato, dove ancora abitano le stesse due persone che intravidi l'ultima volta che vi passai, 18 anni fa. Madre anziana e figlia.
Penso che con loro potrei trovare un accordo. Penso che si abituerebbero all'idea che c'è uno che ha piantato la tenda in cima al paese, proprio davanti al cancello del piccolo cimitero. Non farebbero la spia, le due signore di Chiapporato.
Altrimenti, potrei proseguire per occupare questa casa abbandonata, ma ancora dotata di qualche confort.
Oppure, la smetto di andare in montagna e mi trovo un hobby più normale. Il golf. Chissà come la prenderanno le due abitanti di Chiapporato quando mi presenterò con le mazze, le palline, e tutte quelle cose per giocare a golf che si vedono nei film: épater la paysannerie.
A "star bassi", lontano dal crinale, alla fine si fatica di più perché ad ogni passaggio di valle si deve scendere giù sino al torrente: più di duemila metri di dislivello.
A forza di incontrare delle "maestà" prima o poi mi convertirò, anche se non mi è ben chiaro a cosa.
Nel mio procedere militare mi è caro il concetto di "live off the land": un tecnicismo per dire che le mie sono escursioni di rapina.
Mele, more... quel che capita. Attendo che un'anima buona mi insegni a tirare il collo alle galline...
...per poi rapidamente scappare, dopo il brigantaggio, in alto, al sicuro.
Magari, per trovare rifugio a Chiapporato, dove ancora abitano le stesse due persone che intravidi l'ultima volta che vi passai, 18 anni fa. Madre anziana e figlia.
Penso che con loro potrei trovare un accordo. Penso che si abituerebbero all'idea che c'è uno che ha piantato la tenda in cima al paese, proprio davanti al cancello del piccolo cimitero. Non farebbero la spia, le due signore di Chiapporato.
Altrimenti, potrei proseguire per occupare questa casa abbandonata, ma ancora dotata di qualche confort.
Oppure, la smetto di andare in montagna e mi trovo un hobby più normale. Il golf. Chissà come la prenderanno le due abitanti di Chiapporato quando mi presenterò con le mazze, le palline, e tutte quelle cose per giocare a golf che si vedono nei film: épater la paysannerie.
Il Tunnel
Berlusconi ha fatto costruire un tunnel. Ne parla oggi El País, riprendendo le foto e l'esposto del fotografo Zappadu (qui).
Il tunnel si trova sempre nei film di 007, dove serve per entrare nel quartier generale del malvagio prima, e per scapparvi poi. Anche i film di Austin Powers (parodia di 007) sono pieni di tunnel (parodie di tunnel).
A me i tunnel piacciono molto. Un paio d'anni fa percorsi tutto il tunnel dei sottomarini sovietici a Balaklava, in Crimea, e ne ricavai enorme soddisfazione. C'erano due aperture, una nello stretto golfo e l'altra in mare aperto. Mi immagino i sottomarini entrare da una parte ed uscire dall'altra, mentre solidi altoparlanti in ghisa spandevano le note dell'inno sovietico per accogliere i valorosi marinai-sommergibilisti.
Il tunnel di Berlusconi secondo me non si può navigare col sommergibile. Al massimo ci si andrà in canotto, o in gondoletta, ascoltando canzoni napoletane. E' che qui tutto si fa in piccolo, all'italiana.
sabato 8 settembre 2012
El Maestro Reverendo
Mi scrive il mio amico Antonio che ieri è morto Ángel Muñoz-Alonso López, meglio conosciuto come il Maestro Reverendo, che "vivió deprisa, disfrutó al máximo y se marchó de forma sigilosa, como le gustaba comportarse" (obituario de El País). Mi sono informato e ho appreso che faceva coppia con El Gran Wyoming, che invece conosco: tra il meglio della cultura popolare spagnola.
El Gran Wyoming canta, il Maestro Reverendo al piano. Poesia pura.
Jugando en el agua estabas con tu flotador mientras yo dormía apunto de una insolación, me puse las gafas y luego me zambullí, iba buceando y entonces descubrí.
Revisé tus piernas protegiendo la inmersión, tu cuerpo desnudo provocó mi turbación, hicimos el tunel una y otra vez, y en tu piel tan lúbrica yo me deslicé, recorrí tu cuerpo hasta perder la razón.
Y bajo el agua me empapé de tí.
Fue en aquel momento cuando vino el tiburón (míralo, míralo) por salvar mi vida desinflé tu flotador (jódete, jódete) yo escapé nadando fuiste mi salvación, ya desde la orilla vi como te apresó, se llevó tus piernas te dejó con el muñón.
Sobre la arena yo lloré por ti, nunca olvidaré que diste tu vida por mí, sobre la arena yo lloré por ti.
martedì 4 settembre 2012
Simplify, simplify
Ieri con skype ho parlato con Osvaldo, che indossava una t-shirt che recitava: "Beware of all enterprises that require new clothes".
La citazione completa, di Henry David Thoreau, è: "I say beware of all enterprises that require new clothes, and not rather a new wearer of clothes."
"Caro Osvaldo, è molto bella la tua maglietta, non te l'avevo mai vista". "Sai, ne ho tante, una cinquantina, per cui ne indosso ciascuna solo raramente". Beware of persons who do not wear weird t-shirts: questa l'ho forgiata io, ora, e spero ne cogliate il senso.
Mentre ci raccontavamo gli ultimi accadimenti ho scovato altre magliette ispirate a Thoreau. Caro Osvaldo, per la tua collezione ti consiglio anche "We became the tools of our tools" e la futuristica "Thank God men cannot fly, and lay waste the sky as well the earth".
Un'altra storia. Ralph Waldo Emerson era andato a trovare Thoreau, che si trovava in prigione per essersi rifiutato di pagare una certa poll tax per finanziare una guerra che reputava ingiusta. "Henry, cosa ci fai qui?” Rispose Thoreau “Waldo, la questione è, che ci fai tu là fuori?”. E' un aneddoto che mi colpì, perché mi fu raccontato tanti anni fa e ancora lo ricordo.
Poi sono incappato nella lista degli acquisti di Thoreau per costruire la sua capanna:
Board's: $8.03 1/2, mostly shanty boards
Refuse shingles for roof and sides: $4.00
Laths: $1.25
Two second-hand windows with glass: $2.43
One thousand old brick: $4.00
Two casts of lime: $2.40. That was high.
Hair: $0.31. More than I needed
Mantle-tree iron: $0.15
Nails: $3.90
Hinges and screws: $0.14
Latch: $0.10
Chalk: $0.01
Transportation: $1.40. I carried a good part on my back.
In all: $28.12 1/2
These are all the material excepting the timber, stones and sand, which I claimed by squatter's right.
L'aneddoto di Ralph Waldo Emerson che visita Thoreau in prigione mi fu raccontato dalla mia prof di inglese in quarta superiore, negli Stati Uniti. In tanti anni mai mi ero deciso a legger nulla di Thoreau, ma ora, grazie alla maglietta di Osvaldo, nel kindle ho due sue libri, "Walden", e "Walking".
I libri elettronici presentano dei vantaggi. Quelli che già si trovano nel dominio pubblico sono gratuiti, e tra i libri vecchi se ne scovano di molto belli, da leggere, perché "Read the best books first, or you may not have a chance to read them at all". Inoltre, i libri elettronici si ottengono in un istante e puoi portarti seco un'intera biblioteca dentro a una tavoletta minuscola. Simplify, simplify
sabato 1 settembre 2012
Dérive / 2
Di quella generazione e di quella banda, Debord è uno dei pochi che mi è sempre stato simpatico.
"Une ou plusieurs personnes se livrant à la dérive renoncent, pour une durée plus ou moins longue, aux raisons de se déplacer et d’agir qu’elles se connaissent généralement, aux relations, aux travaux et aux loisirs qui leur sont propres, pour se laisser aller aux sollicitations du terrain et des rencontres qui y correspondent. "
Guy-Ernest Debord, Publié dans Les Lèvres nues n° 9, décembre 1956 et Internationale Situationniste n° 2, décembre 1958.
Dérive
Alla Biennale d'architettura di Venezia ieri c'erano tante cose e forse troppe. Alcune sensate e altre meno, come è logico attendersi. Dall'ampio cesto estraggo l'idea di un applicativo per telefono intelligente che si chiama dérive. In parte ti fa perdere, in parte ti induce ad esplorare, con una logica un po' situazionista e un po' debordiana. Qui un riferimento che non mancherò di approfondire, quando avrò il tempo, quando indurrò il mio datore di lavoro a pre-prepensionarmi e così a liberarmi definitivamente da ogni cura.
Dérive is a fresh smartphone application that enables users to explore the urban atmosphere in a totally new way through the use of randomly drawn task cards that tell you what to do. These cards are refreshed every three minutes, creating a sense of urgency in the exploration for new objects, things, colors and people to follow, find and experience. Inspired by Near Future Laboratory’s 2008 card game Drift Deck, the app was developed by EFRC Design, an office run by architect Eduardo Cachucho. Dérive strongly fits with the re-appreciation of psychogeography, driven by the launch of several familiar urban exploration apps such as Serendipitor and Wanderlust. (continua a leggere)
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