mercoledì 7 marzo 2018

Democrazie, pesate



Si dice che in quanto a democrazia tutto va bene, perché negli anni è aumentato il numero di paesi democratici (almeno un po' democratici).

Tralasciamo pure l'ondata dei cosiddetti populismi, e il deterioramento della qualità della democrazia negli Stati Uniti e forse altrove. Ma i conti vanno "pesati" per il numero di abitanti. E India più Cina fanno circa 2 miliardi e settecento milioni di persone (quasi a metà divisi, perché l'India continua a crescere demograficamente e ha quasi raggiunto la Cina, che è circa stabile). E siccome la situazione "democratica" si è deteriorata in entrambi i paesi, pesando per la popolazione, si è deteriorata anche a livello mondiale.

La Cina non è e non era una democrazia, ma con Xi Jinping i pochi spazi che potevano esserci si sono chiusi, e gli ultimi sviluppi sanciscono un allontanamento dalle pratiche di leadesrship condivisa voluta da Deng Xiaoping, e un ritorno all'idea Maoista del grande capo solo al comando.

Per parte sua, l'India sta diventando una specie di inquietante stato teocratico induista, a rinnegare il patto fondante secolarista che era stato incarnato dal Partito del Congresso.

Simbolica, in quel che appare sempre più come un delirio nazionale, è la vicenda della moschea di Babri Masjid a Ayodhya. Si è espresso anche Sri Sri Ravi Shankar, dicendo che se non la risolvono, l'India rischia di diventare come la Siria (vedi qui. E non è chiaro se sia una predizione, o una minaccia.

"Sri Sri" non va confuso col Ravi Shannkar musicista. Apprendo che è morto nel 2012, ed è giusto celebrarlo. In alto, a Woodstock. Qui, la registrazione completa (54').

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