lunedì 5 marzo 2018

Lunga marcia: un "frame" mancante



Nel 2019 la Cina lancerà il nuovo missile "Lunga Marcia 5B", che trasporterà i moduli di base della prima stazione spaziale orbitante cinese.

La "lunga marcia" fu il capolavoro di strategia militare di Mao ed è un bel nome per un missile. Riflette un quadro concettuale, o "frame", ben presente nella cultura cinese, consapevole com'è dei grandi spazi, grandi come un cielo sovrastante, ben saldo, perché legittima l'ordine delle cose qua in basso. E' il concetto di "Tianxia (天下) "tutto sotto al cielo" (non so nulla di cinese, ma il primo dei due caratteri, 天 - Tiān , è bellissimo e così graficamente evocativo).

Per rappresentare un concetto analogo alla lunga marcia esiste anche l'immagine dell'"attraversare il deserto", che talvolta si utilizza anche in italiano.

Ma in Italia si è affievolita un'idea antica di grande spazio che ci giunse per via di qualche studio classico. Per esempio, dalle lunghissime marce del De Bello Gallico, ai dieci anni che ci vollero per arrivare, infine, a Farsalo.

E così non solo non facciamo lunghe marce, né attraversiamo il deserto, ma neppure ne concepiamo la possibilità, perché l'idea contraddice gli spazi angusti che viviamo. Non si intrapresero lunghe marce all'indomani di Tangentopoli, e non si attraverserà nessun deserto ora. E valga come chiosa alle elezioni di ieri.

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