martedì 31 gennaio 2012
Where, War & Peace
View War and Peace in a larger map
D* mi segnala i luoghi di War and Peace, e mi accusa di irriconoscenza quando le faccio presente che Otradnoe è altrove.
I valori della correttezza geo-filologica, presso certuni, sono in disuso.
domenica 29 gennaio 2012
Daniel Ortega, y los sueños convertidos en galápagos
Festa per l'anniversario della rivoluzione sandinista, non ricordo se al Paradiso o al Melk Weg. Fu lì, nel 1985, che vidi Daniel Ortega. L'uomo combattuto dalla guerra sporca di Reagan e dei Contras faceva simpatia. Non si sapeva certo, tra le altre storie, che era il violentatore della figliastra di 15 anni.
"Tal vez las revoluciones deberían hacerse solo para ser fotografiadas en ese punto estético del primer momento en que se confunden con el humo del pueblo antes de que se pudran."
Bello l'articolo di Manuel Vicent su El País ieri.
Being sucked in
Non devo farmi risucchiare dalle primarie. Non devo farmi risucchiare dalle primarie. Non devo farmi risucchiare dalle primarie...ommmm
sabato 28 gennaio 2012
The Reputation Society
L'uscita di "The Reputation Society" (MIT Press), curato da Hassan Masum e Mark Tovey, testimonia l'interesse crescente verso i sistemi reputazionali. Davvero non è caro: su Amazon, solo $20 per il Kindle.
Qui sotto riporto l'indice del libro. Nel capitolo che ho scritto io sostengo che nella governance pubblica dovremmo seriamente considerare il problema della "leggibilità" complessiva delle politiche. E' un punto di vista che aiuta anche a interpretare il cosiddetto "new"-new public management. In soldoni e per venire a noi: in Italia, con oltre 12 mila amministrazioni pubbliche, è un bel casino.
Trust, reputation systems, and the immune system of democracy / Craig Newmark
Building the reputation society / Hassan Masum, Mark Tovey, & Yi-Cheng Zhang
Designing reputation systems for the social web / Chrysanthos Dellarocas
Web reputation systems and the real world / Randy Farmer
An inquiry into effective reputation and rating systems / John Henry Clippinger
The biology of reputation / John Whitfield
Regulating reputation / Eric Goldman
Less regulation, more reputation / Lior Strahilevitz
The role of reputation systems in managing online communities / Cliff Lampe
Attention philanthropy : giving reputation a boost / Alex Steffen
Making use of reputation systems in philanthropy / Marc Maxson & Mari Kuraishi
The measurement and mismeasurement of science / Michael Nielsen
Usage-based reputation metrics in science / Victor Henning, Jason Hoyt, and Jan Reichelt
Open access and academic reputation / John Willinsky
Reputation-based governance and making states “legible” to their citizens / Lucio Picci
Trust it forward : tyranny of the majority or echo chambers? / Paolo Massa
Rating in large-scale argumentation systems / Luca Iandoli, Josh Introne, & Mark Klein
Privacy, context, and oversharing : reputational challenges in a Web 2.0 world / Michael Zimmer & Anthony Hoffman
The future of reputation networks / Jamais Cascio
“I hope you know this is going on your permanent record” / Madeline Ashby & Cory Doctorow.
Adolfo Wildt
Oggi a Forlì apre la mostra dedicata a Adolfo Wildt, che conto di visitare presto. All'inaugurazione è presente Sgarbi - meglio allora andarci con calma.
Il sito della mostra è ridicolo. Nel sito del Comune di Forlì, assessorato alla cultura, si arriva o a una informazione in ... pdf (in una pagina) o, seguendo un altro percorso, a questa scheda.
L'assessore alla cultura del comune di Forlì si chiama John Patrick Leech. Qualcuno dovrebbe formarlo.
venerdì 27 gennaio 2012
Modelli di ruolo
In alto, Servio Tullio, che avrebbe diretto il primo censimento in Roma antica. Dopo Servio Tullio mi è parsa doverosa una riverenza a Giordano Bruno.
Réchauffement climatique
Bastava che lo chiedessero a me: è ovvio che fa caldo (anche sui temi globali si può essere egoriferiti).
"La Terre se réchauffe, et ce, toujours plus vite. Si les scientifiques ne cessent de le rabâcher, à coup d'études et rapports documentés, une poignée de climatosceptiques continue de nier cette réalité, arguant d'une manipulation planétaire. Alors, quoi de mieux qu'une animation pour mesurer le phénomène ? C'est ce qu'a effectué la NASA, en résumant dans une vidéo de 26 secondes 131 ans d’évolution des températures sur Terre, de 1880 à 2011."
La NASA illustre le réchauffement climatique depuis 1880, Le Monde, giovedì 26 gennaio 2012.
martedì 24 gennaio 2012
Star Wars IV
Qui: (Star Wars Uncut: The Directors Cut) si spiega il crowdsourcing che ha portato a Star Wars IV. Inguardabile. Spero che l'accostamento con la gravitas del post precedente non risulti di cattivo gusto. E' che la gravitas la reggo nel perimetro dei cinque minuti. O che la gravitas del post precedente non danneggi Star Wars, e sarebbe un guaio forse maggiore.
Queste chiacchiere mi fan ricordare che devo cambiare le pile al light saber. D*, è scarico!
lunedì 23 gennaio 2012
Il Presidente e noi
Lunedì prossimo conferiremo una laurea honoris causa al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (vedi qui).
Non amo questo tipo di cerimonie, ma in questa occasione mi sarebbe piaciuto esser presente. Alla fine, per un problema di incastri inincastrabili, non potrò.
Per il buon karma dell'evento è meglio così, considerato che la prima e unica volta che partecipai a una tale cerimonia non finì del tutto bene. Ero un neoassunto ricercatore e conferimmo la laurea honoris causa a Mikhail Gorbachev. Diciamo che ci provammo. Oltre al Magnifico Rettore (Fabio Roversi Monaco) c'erano tutti, dal sindaco al generale passando per il vescovo.
Aspettammo a lungo ma Gorbachev non arrivava. Situazione di tensione a Mosca, è in albergo incollato al telefono, si mormorò. Continuammo ad aspettare, ma non arrivò nessuno. L'imbarazzo fu enorme e il Rettore furente. Io, che detestavo il sicumerico Rettore e non tentai di empatizzare, mi godetti placidamente gli aspetti surreali della vicenda. Dopo qualche ora di attesa e di telefonate dietro le quinte ce ne andammo.
Imparai poi che l'ex leader dell'ex Unione Sovietica, l'ex segretario del PCUS insomma, invece di venire da noi si era recato a visitare una qualche azienda della provincia che lo aveva invitato (mobilificio o salumificio? non ricordo, ma mi piace l'idea che fosse luogo di insaccati) in cambio di qualche milione di lire (per la sua fondazione, ritengo). Ne venne fuori un caso.
Ricordo questa vicenda non per amore del pettegolezzo e per mostrare quanto sia prossimo alle alte sfere - quando mi ci trovo nei paraggi, è sempre con l'attitudine di un Forrest Gump. Ricordo questi fatti perché mi ha sempre affascinato il tema della decadenza e di come noi umani agiamo quando ci troviamo in situazioni difficili. E Gorbachev allora non se la passava bene.
Per quanto riguarda la cerimonia di lunedì prossimo, che sarà una grande festa solenne, sono orgoglioso che la mia Facoltà di Scienze Politiche, che prende il nome da un intellettuale assassinato dalle Brigate Rosse (Roberto Ruffilli), attribuisca questo riconoscimento al Presidente Napolitano. Dal punto di vista del mestiere, se l'è meritato anche soltanto con la nomina di Mario Monti a senatore a vita, come mossa iniziale (pubblica) per gestire l'ultima crisi. Cappello, Signor Presidente.
Fascistissimi dettagli
Mario Andrea Vattani fu consigliere diplomatico, ben pagato, di Alemanno, sia al ministero delle risorse agricole, sia al comune di Roma.
E' ora Console generale a Osaka, dove, nel corso di una manifestazione pubblica di Casa Pound ha pubblicamente inneggiato al fascismo (cantando, vedi sopra).
Mario Andrea Vattani è figlio di Umberto Vattani, che sicuramente si è mantenuto rigorosamente neutrale nei riguardi della carriera del figlio (L'Espresso, tra le righe, dissentirebbe).
Secondo Alemanno, "Vattani è un diplomatico che ha fatto una brutta performance".
Ma non avevano bandito l'uso delle parole inglesi ?
domenica 22 gennaio 2012
Dedos pegajosos (Fraga / 3)
In alto, la copertina di Sticky fingers (dedos pejajosos) come uscì in Spagna (1971). L'idea che si tirasse giù la cerniera dei jeans (sotto) non piacque alla censura, e la casa discografica dovette confezionare una copertina alternativa per il mercato spagnolo.
El País recensisce un nuovo libro sulla censura franchista della musica pop. La censura è così monotona che parlarne prima di tutto annoia. Ma le storielle anticipate nella recensione sono davvero sugose.
Su Don Manuel (Fraga): "Esta censura, que determinaba lo publicable (o no) en España, se institucionalizó en 1966, por orden de Fraga Iribarne, entonces ministro de Información y Turismo. Don Manuel pretendía traer aires liberalizadores al país, pero ocurrió todo lo contrario en el campo de la edición fonográfica: al crear el órgano se desarrolló la función."
Vite frazionarie
Se resistessi alle primarie americane potrei dedicare tempo per capire meglio la Cina. Magari partendo da questo manifesto (una famigliola felice con due figli!) e dal blog di Evan Osnos che lo commenta o, per assecondare la mia propensione alla rava e alla fava, tuffandomi in un libro di storia cinese tra la manciata che prende polvere nel Kindle.
Oppure, potrei approfondire il rap russo. O tutti e due, a metà. O potrei concentrarmi di più, prima di uscire a correre, per evitare, al ritorno, di accorgermi che ho macinato quei 13 chilometri con due scarpe spaiate. O tutt'e tre, 1/3 ciascuno.
Com'è difficile condurre una vita frazionaria.
sabato 21 gennaio 2012
Steampunk
Domanda a cena: "Tu cosa sai dello steampunk?"
Nulla, ma tra due giorni sarò il massimo esperto mondiale.
Sopra, il polipo meccanico vittoriano a Burning man.
venerdì 20 gennaio 2012
Fraga / 2
Como dijo en su día su antiguo jefe, no quiero meterme en politica, pero me parece bien que alguien le haya cantado las cuarenta.
giovedì 19 gennaio 2012
The King of Bain
E' una corsa ad ostacoli: ogni giorno decidere che cosa ignorare per potersi dedicare alle cose veramente importanti (per esempio: Vasia, il mio nuovo folk-rapper personale, o i titoli zigotici generativi, e poi la cosmic habituation). Non guardare la televisione aiuta (chi è Vespa?), ma le trappole sono ovunque. Insomma, le presidenziali americane, ho deciso, non mi riguardano.
Questo detto, Whem Mitt Romney came to town, prodotto da una "Super PAC" che supporta Newt Gingrich, è da vedere. Scrive Steve Coll di "The New Yorker":
"Yet to dismiss “King of Bain” because it selects facts, distorts history, and tugs unrelentingly on the viewer’s emotions would be to overlook other interesting aspects of the film. “King of Bain” is to the Super PAC era of political distortion what “Apocalypse Now” was to Hollywood’s era of the auteur director: an apotheosis of inspired excess, and a marker of the times we inhabit.
Il problema è che le presidenziali, prima o poi, ti risucchiano. Wooosh! Com'è che diceva il mai dimenticato candidato Perot? "A giant sucking sound".
martedì 17 gennaio 2012
Topolin, topolin
Ora per tirarla su si fa così (clicca sull'immagine per ingrandire).
Io le cose importanti della vita le ho imparate da Topolino.
L'eredità di Paperino.
Il titolo è un omaggio a Full Metal Jacket. Che poi è dove ho imparato quel che mancava in Topolino. Per esempio: talk the talk non basta. You also should be able to walk the walk. E' per questo che cammino.
Il Rex
E questo è il Rex, durante la sua magnifica navigazione in senso stretto.
Imbarco/sbarco
All'alba del 9 settembre del 1943 il Re Vittorio Emanuele III fuggì in fretta da Roma, raggiunse Pescara e precipitosamente si imbarcò: la Fuga da Pescara.
Il comandante della nave affondata al Giglio l'altro giorno, invece, pare che dalla sua nave sia sbarcato molto in fretta.
Magari, escludendo le operazioni di imbarco e sbarco, nella navigazione in senso stretto ce la caviamo anche bene. Siamo un popolo di navigatori in senso stretto.
Ha muerto Fraga
Se penso a Manuel Fraga, morto ieri, mi vengono in mente due cose. Primo, il pelo sullo stomaco. Secondo, l'imitazione che ne faceva La mirada citrica su Radio Nacional.
Nella foto, con l'ambasciatore degli Stati Uniti fa il bagno a Palomares, nel 1966, per dimostrare che le bombe atomiche lì cadute in seguito a una collisione tra un B52 e il suo rifornitore non erano pericolose.
In quell'occasione, Don Manuel risucì a dimostrare che aveva abbastanza pelo sullo stomaco per proteggersi anche da radiazioni, raggi alfa e gamma. Null'altro. Ma forse non fu poco.
Muere Manuel Fraga, 60 años de pasión por el poder, di XOSÉ HERMIDA, El País, 16 gennaio 2012.
lunedì 16 gennaio 2012
I ragazzi del '77
Domani alle 18 all'Ambasciatori (dai, evento FB, qui).
Con la generazione del '77 non c'entro. Io non ho generazione, sono libero. Il libro, edito dal mio amico Maurizio Marinelli (Baskerville), è bello. Ci sarà tanta gente, e anche quelli del '77, alla fine, faranno il loro Amarcord. Non ci si scappa, quando si ha una generazione: ci sta e ci vuole rispetto. Ho scritto a Maurizio che non so se andrò. Mixed feelings, espressione che per me ha un significato particolare. Penso che farò una capatina, per affetto, per ricordo, anche se altrui.
domenica 15 gennaio 2012
Les fleurs bleues
Bella l'idea che partendo da un titolo, dovendoci poi scrivere qualcosa dentro, si ottenga il libro. Il titolo come gamete (o zigote?) del racconto. Per esempio, scrivo "guerra e pace" e zak! Si creano 1800 pagine.
Mi son procurato Les fleurs bleues, ma non l'ho ancora letto. Se mi sintonizzo con la mente di Queneau (fissando con attenzione, in questo video, i suoi occhi simpatici e ironici), magari rigenero tutto il testo e mi risparmio la fatica. Les fleurs bleues, zak! Fatto.
Data mining
Ricevo da uno sconosciuto uno scritto organizzato per paragrafi, i cui titoli sono:
"Giovanni Paolo I e Paolo II sono stati uccisi da Benedetto XVI"
"L’ex presidente del consiglio S.Berlusconi, George Bush e la CIA sono satanisti"
"La democrazia è arrivata al capolinea. Chi invoca il demonio può vincere le elezioni e far salire e scendere chi vuole"
"Dietro il crollo delle torri gemelle c’è la CIA"
"L’irreversibile crollo dell’economia mondiale e i conflitti che seguiranno porteranno alla terza guerra mondiale (Cina)"
Lo scritto si chiude con:
"POSSO PROVARE OGNI COSA"
Anch'io posso provare ogni cosa. Si chiama data mining.
"Giovanni Paolo I e Paolo II sono stati uccisi da Benedetto XVI"
"L’ex presidente del consiglio S.Berlusconi, George Bush e la CIA sono satanisti"
"La democrazia è arrivata al capolinea. Chi invoca il demonio può vincere le elezioni e far salire e scendere chi vuole"
"Dietro il crollo delle torri gemelle c’è la CIA"
"L’irreversibile crollo dell’economia mondiale e i conflitti che seguiranno porteranno alla terza guerra mondiale (Cina)"
Lo scritto si chiude con:
"POSSO PROVARE OGNI COSA"
Anch'io posso provare ogni cosa. Si chiama data mining.
sabato 14 gennaio 2012
Cosmic Habituation
I risultati degli esperimenti scompaiono perché il cosmo si abitua. Magari ci sono altre spiegazioni (publication bias, etc), ma a me l'idea di un cosmo indulgente e che tende ad abituarsi non dispiace.
“We found this strong paranormal effect, but it disappeared on us.”
"In 2004, Schooler embarked on an ironic imitation of Rhine’s research: he tried to replicate this failure to replicate. "
THE TRUTH WEARS OFF, di Jonah Lehrer, The New Yorker, 13 dicembre 2010.
“We found this strong paranormal effect, but it disappeared on us.”
"In 2004, Schooler embarked on an ironic imitation of Rhine’s research: he tried to replicate this failure to replicate. "
THE TRUTH WEARS OFF, di Jonah Lehrer, The New Yorker, 13 dicembre 2010.
Biancaneve-prothèse
La storia delle protesi al silicone della Poly Implant Prothèse ha la struttura di una favola. Crisi mondiale, scocca mezzanotte insomma, e le protesi si trasformano in non-protesi.
"Así como se inflaba la economía, se instalaban las prótesis inflamadas." "Ahora que la burbuja explotó, muchas mamas también, y deben ser revisadas."
Un millón de senos, Boris Izaguirre, El País, 14 gennaio 2011.
Nella foto: Belén Esteban, una che se ne intende. Il trash spagnolo è oltre.
venerdì 13 gennaio 2012
Bologna - Firenze
La "via degli dei" non mi aveva mai interessato. Ma in questo inverno senza inverno tutto cambia, e l'idea di uscire di casa a piedi e andare a prendersi un caffè in piazza a Firenze mi appare quasi sensata. Secondo me, con leggerezza e velocità cesarea, in tre giorni si fa. Massimo quattro. Magari, una di queste settimane, se non fa troppo caldo.
La via degli dei
giovedì 12 gennaio 2012
Shining.edu
Sono reduce da una riunione. Allo scoccare della seconda ora ho piegato il foglio con i "carichi didattici" e ne ho fatto un aeroplanino. Costruire un aeroplanino di carta è un atto solenne perché sono fedele al modello che mi insegnò mio padre. Stavamo agonizzando: il presidente non aveva un'idea di come si conduce una riunione (le riunioni si dovrebbero preparare, o no), e io soffrivo per solidarietà con la Riunione. Forse non riesco a prestare attenzione perché il mio ADHD è peggiorato. Io non ho ADHD, ma negli Stati Uniti senza non sei nessuno, e siccome le nostre riunioni sembrano "un americano a Roma" con Alberto Sordi, allora perché dovrei essere da meno. Il mio ultimo atto è stato il lancio dell'aeroplanino, verso l'alto, a mirare il centro dell'affresco del soffitto. Ha disegnato una curva elegante, planando subito dietro la testa dell'ex-decano. L'ex-decano mi ha sorriso: i giovani non sono meglio dei vecchi.
La Riunione conferma la mia teoria. Se fossimo disoccupati avremmo tanto tempo a disposizione, e considerato che abbiamo dei neuroni ipertrofici in testa per fare dei danni seri, segue che si è sviluppata un'istituzione (l'università) per assegnarci una parvenza di ruolo sociale e insomma per tenerci lontano dalla strada. Tra noi, chi costruirebbe bombe; altri, aerei-droni che portano le bombe, e noi scienziati sociali organizzeremmo la rivoluzione. Un sottoinsieme di veri disperati, poi, farebbe le stime econometriche per valutare gli effetti di tutte queste azioni.
Vi è chiaro ora? L'università è quell'istituzione che esiste per togliere dalla strada una classe di individui che, se lasciata a se stessa e senza la convinzione di far parte della Classe Dirigente, farebbe dei danni seri. Noi accademici teniamo in scacco la società, perché siamo in grado di pregiudicarne il funzionamento. Siamo dei terroristi inconsapevoli, e per nostra fortuna il consesso umano ha deciso di trattare ed è venuto a patti: ci dà uno stipendio a fine mese, e ci chiama Professore, che a noi piace.
Si tratta di uno schema complesso e articolato, perché l'università costa molto e per questo si giustifica soltanto grazie a un alibi multiplo. In particolare, ci servono gli studenti. Per questo, è passato il messaggio che l'università insegna, ci siamo inventati materie astruse e le abbiamo dipinte come utili - un esempio per tutti: ho un collega che insegna "econometria applicata". Dico, già il nome dovrebbe bastare, ma la credulità non ha limiti.
Che dei giovani perdano il loro tempo in questo modo, invece di farsi le loro esperienze nel mondo reale (che so, andando in India o pascolando per i coffee shop di Amsterdam) rappresenta un costo sociale ulteriore che si somma ai nostri stipendi, uffici e laboratori. Ma così anche loro entrano nel grande disegno, e contribuiscono a questa ammirevole costruzione che è l'accademia. Anche molti studenti che ho conosciuto, e che ho sentito a me vicini, del resto, forse è meglio tenerli lontani dalla strada.
In più occasioni ho esposto ai miei colleghi la mia teoria dell'accademia come terapia occupazionale. L'hanno accolta freddamente e con fastidio. Rispetto le loro opinioni e penso di capire le ragioni intime del loro imbarazzo. Ma se qualcuno di loro incappasse in questo blog, se a qualcuno di loro capitasse di leggere questo mio scritto... per favore, non prendetevela. Non pensate "ma chi è questo, che ci guarda dall'alto al basso". Sono dei vostri: laurea, dottorato, concorsi. Sono come voi, e da una parte all'altra della tendina della doccia ci capiamo benissimo.
PS. 3 febbraio 2021: un punto di visa simile si trova in "Stoner" di John Williams.
Lupo de lupis
"Lo hanno trovato nelle acque gelide del fiume Limentra: in fin di vita, semi-assiderato e con le zampe posteriori paralizzate. E dopo averlo sedato e portato in salvo, lo hanno dovuto sottoporre a un lungo massaggio cardiaco."
(La Repubblica - Bologna)
Non ho mai incontrato un lupo, ma non dispero. Questo qui è quasi umano. Forse voleva nuotare, farsi un bagno.
mercoledì 11 gennaio 2012
Rubinetti narrativi (a la Duchamp)
L'altro giorno stavo andando su e giù per il portico di San Luca. San Luca è frequentata da credenti, o nella religione, o nella corsa. Io correvo, ma ho fede nel concetto di serendipity, per cui non escludo, salendo e scendendo e quindi ripetutamente toccando col piede destro il cancello d'entrata al santuario, di sperimentare prima o poi l'esperienza tantrica dell'estasi multipla.
Per farla breve, salendo e scendendo pensavo a che messaggio inviare a un plotone di studenti volontamasochistici che hanno scritto una "tesina" non obbligatoria. Le vette endorfinico-collinari mi hanno ispirato quel che segue. Si tratta di un breve testo composto da rubinetto, minipimer, soldati che occupano una fossa indifendible, e l'urinatoio di Duchamp (foto), che non è citato ma è sempre implicitamente presente.
Scrivere bene
Scrivere bene è una questione di talento, ma con l'esercizio e con l'autodisciplina si può migliorare. Il talento non basta: l'autodisciplina e la ricerca del rigore sono essenziali. Provo ad illustrarvelo con tre metafore.
Il testo scritto come opera ingegneristica
Immaginate un'automobile dal cui cruscotto sbuca un rubinetto. La fiancata ha appeso un tappeto marocchino, al posto dello specchietto retrovisore c'è un minipimer, e nel bagagliaio è incastonato un lavandino. Osservando una tale automobile, immediatamente vi convincete che l'ingegnere progettista è incapace, o dedito al consumo di sostanze illegali. Condividiamo infatti l'idea che, in un'automobile legittima, certe parti "c'entrano", e altre sarebbero superflue. Per che fine? Per perseguire il fine dell'automobile, che non è lavarsi le mani, stendersi su un tappeto, o preparare un passato di verdure.
Talvolta, leggendo certi scritti, pare di osservare l'automobile con rubinetto, tappeto e minipimer. E allora, quando scrivete, ragionate come un buon ingegnere: che cosa state costruendo, e per perseguire quale obiettivo? Prima di inserire una parte, o anche solo una frase, domandatevi sempre: è essenziale per la vostra costruzione, o è un rubinetto che esce dal cruscotto?
Il testo come teorema
Immaginate di leggere la dimostrazione di un teorema. Ogni parte è necessaria e indispensabile e ogni conclusione deriva da premesse. Domandatevi: il mio scritto risponde allo stesso criterio? Leggetelo frase per frase, e identificate i legami logici. Reggono? O vi sono dei non-sequitur?
Il testo come campagna militare, il lettore come nemico
Siete un generale e dovete disporre le vostre truppe. Il nemico può sbucar fuori ovunque, anche perché, ovviamente, voi siete uno scrittore paranoico. E' indispensabile predisporre bene la difesa per non prestare il fianco ad attacchi. Per questo, le truppe devono essere ben disposte e preparate.
Fuor di metafora, il vostro lettore è (anche) il vostro nemico. Desidera attaccarvi smontando le vostre argomentazioni, che sono le vostre difese. Magari proditoriamente, aprendosi un varco nell'unico fronte mal difeso. Vostro dovere è avere una cognizione chiara del territorio (argomentativo) in cui operate e di come in esso vi possiate difendere. Per ogni attacco, dovete pensare preventivamente al contrattacco. Inoltre, non dovete occupare territori che non hanno un significato strategico o tattico: evitando ogni argomentazione non indispensabile all'interno della vostra narrativa (di nuovo: i rubinetti che sbucano dal cruscotto, o i pezzi di teorema inutili), per presentare verso l'esterno una superfice d'attacco per quanto possibile ridotta nelle dimensioni e solida nella sostanza.
Per ottenere questi risultati, è importante l'esercizio e l'autodisciplina.
martedì 10 gennaio 2012
Malinconico Malinconico
Carlo Malinconico, ex direttore generale della Presidenza del Consiglio, ex Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, è ora anche ex-sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Soggiorni in albergo pagati da altri, per "quasi ventimila euro" (La Repubblica).
Primo. Monti non ha fatto "vetting". D'accordo, era di fretta. Ma la storia era nota.
Secondo, Malinconico aveva la delega all'editoria. Si allontana la mera possibilità che questo governo faccia qualcosa per il settore, condannato anche dalla legge che in teoria dovrebbe aiutarlo.
PS.
Ah, e Beezow Doo-Doo Zopittybop-Bop-Bop è stato arrestato. A Madison. Leggi qui.
"Court records show his previous name to be Jeffrey Drew Wilschke. He legally changed it to Beezow Doo-Doo Zopittybop-Bop-Bop in October."
"Court records show his previous name to be Jeffrey Drew Wilschke. He legally changed it to Beezow Doo-Doo Zopittybop-Bop-Bop in October."
Il nostro manicomio vota Putin
"Il nostro manicomio vota Putin / Il nostro manicomio lo farà felice"
Hanno vinto il concorso indetto da Navalny per la migliore canzone dal tema: "Vai a votare e vota per qualsiasi partito contro Russia Unita , il Partito dei delinquenti e dei ladri". I Рабфак. Наш дурдом голосует за Путина:
" dalla spina del telefono ho captato un segnale segreto, dice che qua son pieni di soldi, ma l'infermiere ha rubato, e io dimagrisco..Ho scritto alla casa bianca (il parlamento, n.d.t.), che qua son tutti ladri, che i massoni mi vogliono bruciare al rogo...".
Procedendo per questa retta via, finalmente imparerò tutte le parolacce, e anche qualche modo di dire. Per esempio:
"один раз — не пидарас" ( и второй раз как первый раз) -> Una volta non ti fa omosessuale (e la seconda, come la prima). Mah.
lunedì 9 gennaio 2012
Kim-Il-Pop
Quando cadrà il regime nordocoreano, nel mercato globale entreranno decine di migliaia di persone sincronizzatissime che rivoluzioneranno il pop mondiale.
Per gli altri non ci sarà più storia. Neanche per le Wonder Girls sud-koreane, per intenderci (grazie Elwood)..
Qui sotto, la risposta russa (dai 50'' in poi). Al solito, semplice, antiretorica ed efficace. Sui РабФак dovrò riflettere ancora: purtroppo, non finisce qui.
A Kiev! / 2
Mi rendo conto che c'è un problema: prendere l'aereo a Treviso per andare a Kiev solo per vedere il concerto di Vasia (vedi qui) non interessa. E c'è un secondo problema: nessuno legge questo blog: al pubblico degli estimatori di Vasia non sta arrivando il messaggio.
Ma a Kiev si vede anche, dappertutto, il monumento alla Madre Patria. Lo vidi e l'ammirai, l'anno scorso, mentre camminavo, e camminavo. Pensateci.
domenica 8 gennaio 2012
A Kiev!
(versione live)
Ora, ragioniamo. Nel sito di Vasia (he goes by Vasia) si legge che il 20 gennaio suoneranno a Kiev. Per andare a Kiev basta il passaporto, e al momento il Treviso-Kiev AR di Wizzair costa sui 200 Euro. Partenza il 19 e ritorno al 21. Pensiamoci.
Avendo oggi preso la decisione di ristudiare il russo, dai testi di Вася Обломов ho iniziato. Sono tra il bello e il molto bello. Il rifacimento di "Da cosa inizia la patria" (С чего начинается Родина?), vecchia canzone di epoca sovietica, per esempio è molto bello. Inizia così:
Da cosa inizia la Patria.
Sicuramente dai soldi all'ospedale, per nascere
dalle strade distrutte e i posti di blocco della polizia
dai cartoni animati e dalla cronaca criminale
Dalla paura di esplodere e di esser preso in ostaggio
dall'acquisto di diplomi falsi e attestati
dalla prima bottiglia di vodka nella biblioteca della scuola
..
Fine della prima auto-lezione.
Putin, vaf...
Ieri a Bologna, tra Piazza Maggiore, Santo Stefano e "la linea", Nina e Shota mi hanno aggiornato sulla situazione politica russa, la terra dove senza un cremlinologo personale non vai da nessuna parte. Tutto è gioco delle parti, per definizione. A volte hai il sospetto che anche chi finì nei gulag stesse solo diligentemente giocando la sua parte, d'accordo con alcuni, per ingannare altri.
Si sa che l'umore è cambiato. "Putin, vaffanculo!" ora è a 12 mila hit (e 7 mila nella variante qui sotto). And counting.
Qui sotto, una scheda elettorale (votata a Londra), pubblicata da коммерсант власть. Il direttore ha perso il posto. Un po' di ordine bisogna cercare di mantenerlo.
Bella la canzoncina. Ma chi è, questo Вася Обломов. Simpatico.
sabato 7 gennaio 2012
Esegesi di Elena
Volume II di Guerra e Pace. Elena torna da Erfurt, dove lo Zar Alessandro si era incontrato con Napoleone, e si installa nuovamente in casa del marito Pierre.
"В Эрфурте она имела блестящий успех. Сам Наполеон, заметив ее в театре, сказал про нее: «C’est un superbe animal»." (vedi qui).
(Trad. "Elena a Erfurt ebbe un brillante successo. Lo stesso Napoleone, notandola a teatro, disse di lei «C’est un superbe animal».)
Ora la traduzione di Agostino Villa ("Guerra e Pace", p. 670, I Capolavori Sansoni, Setitmanale n. 23, Lire 450. Data di pubblicazione, 1966).
"Napoleone in persona, notandola a teatro, aveva chiesto chi fosse, e ammirato la sua bellezza".
E non è la stessa cosa. Tornano allora in mente le parole di Antonio Gramsci: "I traduttori sono pagati male e traducono peggio".
Però, si trova anche questa versione: "Сам Наполеон, заметив ее в театре, спросил, кто она, и оценил ее красоту." (vedi qui) che corrisponde alla traduzione del Villa.
Ci vorrebbe un filologo tolstojano. Io dico solo che, se esistono queste due versioni, Tolstoj ha almeno pensato e scritto anche quella animalesca, e poi magari o lui, o altri, hanno avuto la pruderie di ritenerla sconveniente. E quindi vale quella. E se permettete, per quanto riguarda la comprensione del personaggio di Elena, una cosa è che se ne ammirasse la bellezza, altra che facesse sangue a un Napoleone.
venerdì 6 gennaio 2012
Deconstructing the Kindle Fire
Correggere tesine richiede svaghi frequenti (e non me ne vogliano gli autori: bravi, temi interessanti, ma prof. demotivato). Ecco cos'ho trovato: iSupply (gente seria: ancora ricordo quanto costavano le loro offerte di servizi informativi sulle ICT quando lavoravo per la Commissione...) ha smontato il Kindle Fire e trovato che il costo di produzione è superiore al prezzo di vendita.
Lezione 1: un bell'esempio di lock-in all'opera. Lezione 2: se acquisti uno di sti amenicoli e poi con autodisciplina non comperi nulla da Amazon, sperimenti il gusto di farti finanziare da una multinazionale. Un risultato analogo si ottiene investendo in un manico di rasoio Gilette per poi non acquistare le lamette. Così tra l'altro si spende meno, e si acquisisce, per la vetrinetta del televisore, un fantastico soprammobile in puro stile duchampiano.
Citato da David Pogue, la mia fonte unica di pettegolezzi sui gadget:
A Gadget Is More Than the Sum of Its Parts, Pogue's Post, 5 January 2012.
Pascoliano
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Giovanni Pascoli
Tra Carducci e Pascoli, sempre fui pascoliano.
giovedì 5 gennaio 2012
Il terremoto psichico spagnolo
Questo è un colpo basso. Il re fu fortunato e la transizione spagnola un miracolo. Ma siamo abituati a giudicare la storia dalla fine della matassa, dai risultati, come se si trattasse di un processo deterministico. E allora il merito fu anche del Borbone e, teleologicamente, lui doveva anche parlar bene di quel dittatore sanguinario che fu Franco per poter poi diventare il Re degli spagnoli.
Ora, Iñaki Urdangarin, il genero del re, l'ha fatta grossa. Ma è sorprendente come la questione, in un batter d'occhio, abbia contribuito a laicizzare la monarchia in Spagna: da istituzione intoccabile, a oggetto di critica da "indignati". Movimenti tellurici nella psiche spagnola.
Anche il video qui sotto, con la vicepresidenta Soraya Sáenz de Santamaría in parallelo a Lisa Simpson, è un colpo basso. E che volete che dica una che deve annunciare delle tasse, dopo che avevano promesso che mai. La politica è anche arrampicarsi sugli specchi. Oddio, sto scivolando giù. E soprattutto, ma quando mai ho fatto un discorso monarchico, io ?
Más vídeos en Antena3
(cliccare su "nega" e sorbirsi la pubblicità. Di Burger King, mio ex- datore di lavoro, peraltro)
Fenomenologia di Umberto Eco
Bene, oggi è il compleanno di Umberto Eco (80), e per festeggiarlo, Baskerville - casa editrice bolognese alla quale sono affezionato - pubblica come ebook, gratuito, il su di lui libro di Michele Cogo.
Ho sentimenti ambivalenti su Umberto Eco. Così ambivalenti e confusi che non mi perito a scriverli.
mercoledì 4 gennaio 2012
Statisticamente honky-tonk
Il video è di Vincenzo Patruno, che lavora in Istat, e ha ricevuto dall'American Statistical Association il prestigioso riconoscimento come "Most entertaining spaghetti western" (si veda il sito di Patruno. Vincenzo, non ci conosciamo: chapeau).
Anche Enrico Giovannini lavora in Istat, anzi, ne è il presidente. Tra capodanno e l'anno nuovo ha dato in pasto ai media (che in quei giorni hanno molto spazio: bravo Giovannini) i "mezzi" risultati della Commissione Giovannini sui costi della politica (un tema "oggetto di polemiche al ferro rovente sui media nazionali"). Era una polpetta avvelenata, che Giovannini ha rispedito al mittente con eleganza.
Un'"importante istituzione nazionale", la Camera dei Deputati (e anche il Senato), ha alzato gli scudi (si veda per esempio qui). Avete torto voi e ragione Giovannini: la dimensione del "pollo" medio (c.f., il video di Patruno, o Trilussa se preferite) è attorno ai 15-20 mila euro al mese. Poi c'e' chi prende di meno, o prenderà di meno (questione vitalizi), e chi considerevolmente di più. Siete stolti: ogni vostra parola lontana dalla verità vi delegittima ulteriormente. E una classe politica delegittimata è un problema per tutti.
In sostanza la Commissione Giovannini si è accorta (anche lei) che è impossibile stabilire quanto le era stato richiesto dalla legge. E' che, per limitarci a deputati e senatori, ci sono tante voci. Voci, chioso io, aggiunte all'interno di una strategia, protratta per vari decenni, di occultamento della verità nei confronti del popolo italiano.
Insomma, statisticamamente, la questione è molto honky-tonk.
Ho proposto il video ai miei studenti di econometria applicata, per la loro preparazione all'esame. Credo che in loro ormai prevalga un senso di rassegnazione e che abbiano smesso di porsi delle domande.
martedì 3 gennaio 2012
La griglia ordina e semplifica
Negli ultimi tre giorni sono uscite le sintesi di Weekly review, Annual review, e Findings (Harper's Magazine).
Per un blog che si intitola "ci penserò sopra" è francamente troppo. Uno dovrebbe smettere (del tutto) di lavorare.
Per dare ordine e semplificare, qui ci vuole una bella griglia.
Al Museum of the City of New York, sino al 15 aprile, c'è una mostra sulla master grid di Manhattan.
E poi c'è la mostra su Diego Rivera al Moma (ne accennavo qui) che chiude il 14 maggio.
Se non riuscirò a visitarle, farò un giro per la centuriazione della bassa cesenate, che non è la stessa cosa ma l'idea è quella.
"The Greatest Grid: The Master Plan of Manhattan, 1811-2011 celebrates the 200th anniversary of the Commissioners’ Plan of 1811, the foundational document that established Manhattan’s famous street grid. Featuring an original hand-drawn map of New York's planned streets and avenues prepared by the Commission in 1811, as well as other rare historic maps, photographs and prints of the evolution of the city's streets, and original manuscripts and publications that document the city’s physical growth, the exhibition examines the grid’s initial design, implementation, and evolution. The Greatest Grid traces the enduring influence of the 1811 plan as the grid has become a defining feature of the city, shaping its institutions and public life.
The exhibition is accompanied by a book of the same name, edited by Hilary Ballon of NYU, who also curated the exhibition, and co-published by the Museum and Columbia University Press.
Could I do any worse?
Youssou Ndour si candida.
Youssou Ndour annonce sa candidature à la présidentielle sénégalaise, Le Monde, 3 gennaio 2012.
Di Zappa conservo ancora un bumper sticker "Zappa for President" che comprai a Berkeley nei primi anni '90. Could I do any worse? Che in tedesco si direbbe, wäre ich noch schlechter? Ecco, per la Germania proporrei Nina Hagen, al posto di quella * della Merkel.
lunedì 2 gennaio 2012
Una giornata spaziale
Dato che oggi per fare quel che dovevo fare (che è simile all'andare dove dobbiamo andare di Totò) mi serviva cercare su Internet, come sempre capita ho trovato soprattutto quel che non cercavo.
Primo, passando per la televisione cinese, ho constatato che tutto Укрощение огня, il film del 1972 su Sergei Korolev, è su Youtube. Lo guarderò.
Poi, appunto, ho ripensato a Korolev. Da un'orbita all'altra, David Bowie e "The men who fell to earth". Ho cercato rapidamente una scena che ricordavo bella e struggente, ma non l'ho trovata.
Con Bowie è sorto il problema dell'alienità. Per testarla, come è noto a tutti, è necessario il test di fluttuazione della pupilla di Blade Runner.
Non mi è chiaro dove si possa somministrare tale test, però sto facendo indagini sopra uno studio dentistico.
Più o meno, alla fine ho terminato tutto quel che avevo programmato di fare. Non so bene come. Jogging a Villa Spada con usuale cane che mi voleva azzannare incluso.
Sillogismo sino-russo
"I'd rather cry in a BMW," Ma Nuo famously told one man on "If You Are the One."
Nel mio risiko mentale, ispirato da un'inequivocabile articolo apparso sul New York Times, si dimostra che Sergei Korolev sta distruggendo la Cina:
La Cina è sull'orlo dell'anarchia, e presto vi precipiterà. <- L'ampia diffusione dei valori edonistici di impronta capitalistica è incompatibile con la persistenza al potere del Partito Comunista Cinese, la cui guida, nel breve e nel medio periodo, non è sostituibile. <- L'ininterrotta trasmissione di programmi televisivi improntati al decadente edonismo capitalistico diffonde vieppiù tali valori <- Per massimizzare gli introiti pubblicitari, la televisione trasmette programmi trash che assecondano i gusti di un pubblico in parte corroso da valori edonistici di impronta capitalistica. <- Le stazioni televisive cinesi hanno un forte incentivo a massimizzare gli introiti pubblicitari <- Il mercato televisivo cinese è concorrenziale <- Il satellite ha permesso alle stazioni televisiva della provincia di fare concorrenza alla televisione statale russa (CCTV), erodendone la posizione dominante. <- I russi inventarono il satellite. <- Sergei Korolev fu il progettista capo del primo Sputnik.
Stabilire la verità dei fatti è così semplice.
Requiem per il Tiraspol Times
Già da qualche anno non esiste più e ne sentiamo la mancanza: quale altro quotidiano raccontò la cattura del noto ladro di biciclette proveniente dalla Moldavia, o fornì un resoconto d'alto giornalismo dei preparativi per il 215esimo anniversario della fondazione.
Oggi il sito di quel che fu il Tiraspol Times è solo un banner pubblicitario, in giapponese, per un pulisci-stufa (di seguito, la traduzione di Google). E questo è troppo, per tutte le persone sinceramente affezionate a Tiraspol, alla Transnistria, alla Jakuzia e al gioco del Risiko.
Cleaning the stove
What is very much cleaning of stove. If you do not clean particularly well for several months, it closed again become sticky oil splattered, I'll be hard to prince, indeed.
Here, a method of cleaning gas stove and range hood like a stubborn oil stains, will be introduced and how clean the stove in with a steam cleaner portable shark steam, such as baking soda shop recommendations and Japan .
I cleaned the gun and let the house come together to share information and trouble in cleaning!
domenica 1 gennaio 2012
La presa de La Nuda
Tante storie per niente: La Nuda è un innocuo panettone da 1800 metri. Ma su Internet chiunque può darsi un tono. E' per questo che ho un blog.
Giornata perfetta, vista sino alle Alpi.
I Balzi dell'Ora. Una settimana fa si è quasi ammazzata una ragazza, volando giù per 200 metri. Prudentemente ho fatto il giro dal basso.
L'attacco al Corno (modello Shining).
Il Corno alle Scale, la cima più alta della contea. In fondo alla mia destra, il Cimone.
La discesa verso il Passo dello Strofinatoio. In fondo, la banda rilucente è il mar Tirreno. Cliccare per ingrandire e veder bene.
Le cascate del Dardagna, multiple e spettacolari. Non le ricordavo così belle.
Alla fine, un 25 km scarsi e millecinque di dislivello. Il ritorno, lungo il torrente Dardagna, alla luce della luna, con giove a sinistra, e dietro a me venere al tramonto. Nella notte lo guidano le stelle, eccetera.
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