lunedì 23 gennaio 2012
Il Presidente e noi
Lunedì prossimo conferiremo una laurea honoris causa al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (vedi qui).
Non amo questo tipo di cerimonie, ma in questa occasione mi sarebbe piaciuto esser presente. Alla fine, per un problema di incastri inincastrabili, non potrò.
Per il buon karma dell'evento è meglio così, considerato che la prima e unica volta che partecipai a una tale cerimonia non finì del tutto bene. Ero un neoassunto ricercatore e conferimmo la laurea honoris causa a Mikhail Gorbachev. Diciamo che ci provammo. Oltre al Magnifico Rettore (Fabio Roversi Monaco) c'erano tutti, dal sindaco al generale passando per il vescovo.
Aspettammo a lungo ma Gorbachev non arrivava. Situazione di tensione a Mosca, è in albergo incollato al telefono, si mormorò. Continuammo ad aspettare, ma non arrivò nessuno. L'imbarazzo fu enorme e il Rettore furente. Io, che detestavo il sicumerico Rettore e non tentai di empatizzare, mi godetti placidamente gli aspetti surreali della vicenda. Dopo qualche ora di attesa e di telefonate dietro le quinte ce ne andammo.
Imparai poi che l'ex leader dell'ex Unione Sovietica, l'ex segretario del PCUS insomma, invece di venire da noi si era recato a visitare una qualche azienda della provincia che lo aveva invitato (mobilificio o salumificio? non ricordo, ma mi piace l'idea che fosse luogo di insaccati) in cambio di qualche milione di lire (per la sua fondazione, ritengo). Ne venne fuori un caso.
Ricordo questa vicenda non per amore del pettegolezzo e per mostrare quanto sia prossimo alle alte sfere - quando mi ci trovo nei paraggi, è sempre con l'attitudine di un Forrest Gump. Ricordo questi fatti perché mi ha sempre affascinato il tema della decadenza e di come noi umani agiamo quando ci troviamo in situazioni difficili. E Gorbachev allora non se la passava bene.
Per quanto riguarda la cerimonia di lunedì prossimo, che sarà una grande festa solenne, sono orgoglioso che la mia Facoltà di Scienze Politiche, che prende il nome da un intellettuale assassinato dalle Brigate Rosse (Roberto Ruffilli), attribuisca questo riconoscimento al Presidente Napolitano. Dal punto di vista del mestiere, se l'è meritato anche soltanto con la nomina di Mario Monti a senatore a vita, come mossa iniziale (pubblica) per gestire l'ultima crisi. Cappello, Signor Presidente.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Mi ricordo molto bene, surreale davvero: la cerimonia si tenne ugualmente e la laurea fu conferita, tra discorsi preconfezionati colmi di gratitudine, di fronte ad una sedia vuota.
RispondiElimina