sabato 7 gennaio 2012
Esegesi di Elena
Volume II di Guerra e Pace. Elena torna da Erfurt, dove lo Zar Alessandro si era incontrato con Napoleone, e si installa nuovamente in casa del marito Pierre.
"В Эрфурте она имела блестящий успех. Сам Наполеон, заметив ее в театре, сказал про нее: «C’est un superbe animal»." (vedi qui).
(Trad. "Elena a Erfurt ebbe un brillante successo. Lo stesso Napoleone, notandola a teatro, disse di lei «C’est un superbe animal».)
Ora la traduzione di Agostino Villa ("Guerra e Pace", p. 670, I Capolavori Sansoni, Setitmanale n. 23, Lire 450. Data di pubblicazione, 1966).
"Napoleone in persona, notandola a teatro, aveva chiesto chi fosse, e ammirato la sua bellezza".
E non è la stessa cosa. Tornano allora in mente le parole di Antonio Gramsci: "I traduttori sono pagati male e traducono peggio".
Però, si trova anche questa versione: "Сам Наполеон, заметив ее в театре, спросил, кто она, и оценил ее красоту." (vedi qui) che corrisponde alla traduzione del Villa.
Ci vorrebbe un filologo tolstojano. Io dico solo che, se esistono queste due versioni, Tolstoj ha almeno pensato e scritto anche quella animalesca, e poi magari o lui, o altri, hanno avuto la pruderie di ritenerla sconveniente. E quindi vale quella. E se permettete, per quanto riguarda la comprensione del personaggio di Elena, una cosa è che se ne ammirasse la bellezza, altra che facesse sangue a un Napoleone.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento